“La famiglia fondata su matrimonio uomo-donna ha valore unico”
"Questo ddl Cirinnà - attacca Massimo Gandolfini - portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli” -, che non è accettabile dalla prima all’ultima parola, rende assolutamente necessaria un’operazione radicale: non si tratta di mettere a posto qualcosina per renderlo accettabile, non serve un’operazione di maquillage, deve essere totalmente respinto"

«La famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna ha un valore assolutamente unico, che non può essere equiparato a nient’altro. Per questo all’epoca in cui i padri costituenti stilarono la nostra Costituzione, si trovò un virtuoso equilibrio sulla famiglia, strappando la famiglia da quelle formazioni sociali nelle quali si esplica la personalità dell’uomo».
Lo ha affermato ieri Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, che nel suo discorso dal palco del Circo Massimo al Family day ha citato anche gli Atti della Costituente, dove “la famiglia è stata estrapolata formazioni sociali perché ha valore assolutamente unico, che non può esser equiparato a nient’altro”: «Non è un caso se – osserva Gandolfini -, nella nostra Costituzione, la famiglia sia definita come “società naturale fondata sul matrimonio”: il diritto stesso prende atto di qualcosa che lo precede, lo riconosce e lo garantisce. Ciò vuol dire che esiste solo una relazione affettiva che può garantire la propagazione della specie umana, ed è il legame tra uomo e donna è un amore talmente alto che richiede anche una complementarietà dei corpi ed è da questa che scaturisce la scintilla della vita. Tutti noi siamo nati da uomo e donna, questo significa società naturale: le altre cosiddette forme di famiglia vanno a violare nel profondo la struttura stessa dell’uomo».
Dal Circo Massimo in Roma, che secondo gli organizzatori ieri è stato gremito da 2 milioni di persone, è dunque partito il duro affondo contro il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili: «Questo ddl Cirinnà – attacca il portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli” -, che non è accettabile dalla prima all’ultima parola, rende assolutamente necessaria un’operazione radicale: non si tratta di mettere a posto qualcosina per renderlo accettabile, non serve un’operazione di maquillage, deve essere totalmente respinto».
Con queste dure parole, Massimo Gandolfini definisce il disegno di legge, approdato ieri in Senato, contestualizzandolo in una società definita “folle”: «Oggi – rilancia – stiamo vivendo una società che non ponendosi più un limite sta diventando una società folle. Non si può trasformare il desiderio in un diritto: il desiderio ha un limite, se non mettiamo limiti a un desiderio si andrà incontro alla nevrosi, alla psicosi, alla follia».
Uno dei punti più contestati del ddl Cirinnà, resta poi la stepchild adoption (l’adozione del figlio del genitore da parte del partner a cui si è successivamente unito): «Lo diciamo con assoluta chiarezza, onestà e lealtà – prosegue l’organizzatore del Family day – quanto qualcuno sta cercando di modificare, per cui non si parla più di stepchild adoption e si inventano nuovi istituiti giuridici, di affido rafforzato, è un vero e proprio tentativo di far passare in maniera surrettizia una condizione che è assolutamente identica all’adozione. È inutile usare la parola affido – precisa Gandolfini – perché l’affido nasce quando una famiglia si trova in situazioni di disagio, di difficoltà e per il suo benessere il bambino viene allontanato dalla famiglia e dato in affido ad altra famiglia che lo possa adottare, sperando che la famiglia d’origine possa essere sanata. Ma quando si prospetta l’affido rafforzato e vengono date le condizioni per cui l’affido duri fino al compimento dei 18 anni, dopo i quali sarà il ragazzo a decidere, si tratta di un’adozione mascherata da affido, ed è per questo che è inaccettabile».
Infine, dal Circo Massimo, è emersa la convinzione che adottando questo provvedimento legislativo, verrebbe messa in discussione la verità stessa di uomo: «La sua antropologia – continua Massimo Gandolfini -, non si possono fare mediazioni. Se si accetta una legge per la quale le unioni civili sono omologate a una famiglia fondata sul matrimonio, si fa un’enorme confusione per cui non esisterà più la famiglia, ma modelli variabili e confusi di famiglia. E le vittime saranno i nostri figli, perché la legge ha la potenza di cambiare la cultura di un popolo. Bisogna stare molto attenti quando si approvano leggi distruttive».