“Nessuna condizione umana è motivo di esclusione dal cuore di Dio”
"L’unico privilegio agli occhi di Dio - sottolinea il Papa - è quello di non avere privilegi e non avere padrini. L’unico privilegio per tutti è di essere abbandonati nelle sue mani. Dio viene incontro agli uomini e alle donne di tutti i tempi e luoghi nella situazione concreta in cui essi si trovano. Viene incontro anche a noi"
«In questo consiste il ministero profetico di Gesù: nell’annunciare che nessuna condizione umana può costituire motivo di esclusione dal cuore del Padre».
Lo ha affermato stamani Papa Francesco, presiedendo l’Angelus in piazza San Pietro: «L’unico privilegio agli occhi di Dio – sottolinea il Papa – è quello di non avere privilegi e non avere padrini. L’unico privilegio per tutti è di essere abbandonati nelle sue mani».
Quindi il richiamo forte: «Dio – afferma il Santo Padre – viene incontro agli uomini e alle donne di tutti i tempi e luoghi nella situazione concreta in cui essi si trovano. Viene incontro anche a noi».
Un richiamo che vale anche oggi: «L’oggi proclamato da Cristo quel giorno – ribadisce il Pontefice -, vale per ogni tempo; risuona anche per noi in questa piazza, ricordandoci l’attualità e la necessità della salvezza portata da Gesù all’umanità…».
Il riferimento che va al brano biblico in cui Gesù il quale, dopo aver avviato la sua vita pubblica, ritorna per la prima volta e si presenta alla sua comunità, riunita di sabato nella sinagoga. I concittadini reclamano prodigi, ma Gesù risponde che “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria” e si appella ai grandi profeti del passato: «Elia ed Eliseo che – sottolinea Papa Bergoglio – operarono miracoli in favore dei pagani per denunciare l’incredulità del loro popolo».
Quella che il Sommo Pontefice definisce una tentazione alla quale l’uomo religioso è sempre esposto, e dalla quale occorre prendere decisamente le distanze: «É La tentazione – insiste – di considerare la religione come un investimento umano e, di conseguenza, mettersi a “contrattare” con Dio cercando il proprio interesse. Si tratta, invece, di accogliere la rivelazione di un Dio che è Padre e che ha cura di ogni sua creatura, anche di quella più piccola e insignificante agli occhi degli uomini».