"Chiediamo – invita il Papa - la grazia di superare la tentazione di giudicare e di catalogare, e che Dio ci preservi dalla mentalità del “nido”, quella di custodirci gelosamente nel piccolo gruppo di chi si ritiene buono. Il prete con i suoi fedelissimi, gli operatori pastorali chiusi tra di loro perché nessuno si infiltri, i movimenti e le associazioni nel proprio carisma particolare, e così via. Chiusi. Tutto ciò rischia di fare delle comunità cristiane dei luoghi di separazione e non di comunione. Lo Spirito Santo non vuole chiusure; vuole apertura, comunità accoglienti dove ci sia posto per tutti"
"Non possiamo più tollerare - conclude Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia - la continua perdita di vite umane. Dobbiamo assicurare a tutti i bambini migranti e rifugiati assistenza e protezione, ma soprattutto un futuro. Non possiamo avere sulla coscienza il rischio di una generazione perduta"