“Mai cacciare i bambini dalla chiesa: il loro pianto è la voce di Dio”
"A me dà tanto fastidio - lamenta Papa Francesco - quando in chiesa un bambino piange e la gente vuol che se ne vada fuori: no! È la migliore predica! Il pianto di un bambino è la voce di Dio! "
«I bambini piangono, fanno rumore, vanno da una parte e dall’altra… e a me dà tanto fastidio quando in chiesa un bambino piange e la gente vuol che se ne vada fuori: no! È la migliore predica! Il pianto di un bambino è la voce di Dio! Eh? Mai, mai cacciarli via dalla Chiesa: davvero! Grazie tante!».
Lo ha affermato ieri Papa Francesco, rivolgendosi ai fedeli ed al parroco della chiesa di San Gabriele Arcangelo in Roma nella quale si è recato in visita: «È bello – sottolinea il Papa – guardare tanti bambini, vedere tanti… Un bambino sempre dice una parola con il suo essere speranza, un bambino sempre va avanti, ci porta al futuro, no? È un seme di futuro: nel bambino ci sono tante cose, e voi, genitori – ma questo non potete dirlo, è una cosa segreta di ognuno di voi – ma quante volte pensate al bambino: “Eh, questo diventerà tale cosa, tale altra, tale altra nella vita…”, e questo è bello, pensare il futuro, perché è una preghiera».
L’intervento del Santo Padre sulla presenza dei “chiassosi” bambini in Chiesa, tema evidentemente molto sentito in tutte le comunità parrocchiali, non ha mancato così di suscitare un acceso dibattito catechetico-pastorale sulla necessità di coinvolgerli maggiormente durante la funzione liturgica. Ad esempio, è stato lo stesso parroco di San Gabriele Arcangelo in Roma ad ideare una nuova strategia inclusiva: «Per il periodo dell’Avvento – spiega don Armando Palmieri, intervistato dall’agenzia di stampa Sir -, a livello sperimentale, abbiamo avviato una Liturgia della Parola pensata per i bambini da 1 a 6 anni.
Durante la celebrazione della Messa, dopo la Colletta raccolgo tutti i genitori presenti con i bambini e, mentre il sacerdote celebra sull’altare, li porto nel salone della chiesa. Qui li raduniamo intorno a un tavolo, leggiamo insieme la Parola di Dio e riflettiamo brevemente sul messaggio utilizzando il loro linguaggio. Poi ricevono un foglio diviso in 4 quadranti con il tema della domenica di Avvento da colorare. Dopo il Padre Nostro torniamo tutti insieme in chiesa per la conclusione della Messa. Se l’esperimento funziona, potremmo proporlo anche durante il resto dell’anno con l’aiuto dei seminaristi».
Tra gli altri interventi, poi, spicca quello dell’Azione Cattolica: «Le parole del Papa – osserva Anna Teresa Borrelli, responsabile nazionale dell’Azione Cattolica dei ragazzi – ci rimandano all’esortazione di Gesù ai discepoli: “Lasciate che i bambini vengano a me, e la loro presenza alle celebrazioni è per noi un richiamo alla piccolezza e all’umiltà evangeliche, ma costituiscono anche un monito per i tanti parroci e adulti che talvolta mal tollerano la presenza dei più piccoli».
La famiglia, a detta della responsabile Acr – deve essere valorizzata e posta al centro della vita parrocchiale: «Il monito del Pontefice – aggiunge la Borrelli -, diventa anche uno stimolo per noi ad accompagnare ed educare i bambini a cogliere e a vivere, gradualmente, secondo le loro capacità, l’importanza dell’eucaristia stando in un luogo diverso da quello del gioco o della casa. Anche con una maggiore attenzione a sistemarli in modo che possano vedere quello che si sta svolgendo e, quando l’età lo consente, affidando loro piccolo ruoli che li aiutino a sentirsi parte viva della comunità di cui sono membri a pieno titolo, non meno degli adulti».
E l’eco del monito di Papa Francesco, ovviamente, è giunto anche nelle tante parrocchie dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, nelle quali i bambini allegri e movimentati non sono certo da meno: «Grazie a Dio – commenta don Fernando Pallini, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano – che ci sono i bambini a messa. Del resto, se a casa riusciamo tranquillamente a guardare un film nonostante le loro grida e il loro pianto, non vedo perché non dovremmo riuscire a seguire anche la Santa Messa. Io dico sempre ai fedeli di lasciare i bimbi liberi di girare in chiesa restando concentrati sulla liturgia, a meno che non facciano qualcosa di potenzialmente pericolo, altrimenti in casi estremi possono accompagnarli in sacrestia affinché si calmino. Però mai portar via i bambini dalla chiesa».
Se il bambino può starsene calmo e inebetito mentre guarda cartoni animati o film in televisione, a maggior ragione dovrebbe stare immobile e in silenzio durante l’ascolto della Parola di Dio! La responsabilità educativa maggiore è dei genitori. O vogliamo mettere sull’altare i Teletubbies a officiare insieme al celebrante?