"Quando una persona - spiega don Paolo Gentili - viene a consegnare un dramma così penetrante, pur nel sigillo confessionale, il sacerdote ha in mano un bisturi con cui può aiutarla a liberarsi dal senso di colpa e dalla disistima di sé, incoraggiarla a custodire se stessa e i propri figli, sostenerla nel pretendere che il coniuge si curi. In casi estremi, si può anche parlare di “separazione terapeutica” da valutare come un dovere, e non solo un diritto, per la tutela di sé e dei propri bambini"
Sono 35 le delegazioni da tutto il mondo per stimolare l’attenzione al mistero dell’Eucaristia, attraverso celebrazioni, adorazioni, conferenze, testimonianze e momenti di condivisione
"Non possiamo limitarci a discutere il prezzo delle mascherine o la data di riapertura delle scuole - lamenta monsignor Vincenzo Paglia -. Dovremo cogliere l’occasione per trovare il coraggio di discutere condizioni migliori per orientare il mercato e l’educazione"
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