"Prima della pandemia - osserva Alessandra Augelli, docente di pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza -, eravamo convinti che riempire l’agenda di appuntamenti fosse un bene per arricchire la vita pastorale delle parrocchie. Dobbiamo ripartire dal coraggio per stare di fronte alle domande di senso. Il vuoto, la malattia, la morte. La cosa più bella è iniziare dalla ricerca che non va contro la credibilità dell’essere cristiano. Non dobbiamo aver paura di condividere la ricerca. Il catechista scopre alcune cose stando insieme. A volte il riempire tutto di programmi e contenuti fa prevalere la logica umana che si basa su saperi e quantità. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo che ribalta le priorità e scompagina i piani"
"A fronte di un bambino forzatamente adultizzato - spiega Mario Pollo -, ci sono adulti-consumatori rimasti adolescenti tutta la vita, anche se invecchiati. Un cortocircuito che continua a mettere in crisi la relazione educativa e la capacità dei giovani adulti di oggi di assumersi responsabilità di cura nei confronti di qualcun altro"
"Dobbiamo invertire – conclude - quel meccanismo del consumismo che produce tanti disastri nell’ambiente. Dobbiamo capire la bellezza dell’impadronirci del noi stessi e del poco che possiamo avere e che è davvero di più dell’inganno del consumismo"
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