"Solo dall’inizio del 2024, nelle carceri italiane – ricorda Andrea Molteni, sociologo della Caritas ambrosiana - un’ottantina di persone ha deciso di togliersi la vita. Senza contare un numero imprecisato di morti sospette e chi la fa finita una volta tornato in libertà. Gli ingressi e le uscite sono i momenti di maggior delicatezza"
"Si può e si deve - scrivono i vescovi - respingere la tentazione, indotta anche da mutamenti legislativi, di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia"
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