"Fare, felicità e futuro - individua il rapporto - sono le tre F da rimettere insieme e sulle quali puntano i giovani italiani, almeno nei prossimi anni. Un obiettivo importante che deve fare i conti, però, con il fatto che siamo uno dei Paesi che meno sono riusciti, finora, a costruire basi solide per un futuro da protagonisti dei giovani per la crescita nazionale. Si accentua il modello italiano di dipendenza economica e di protagonismo della famiglia sul percorso di transizione all’età adulta dei giovani, con il rischio di ritardare l’assunzione di un ruolo di piena cittadinanza, responsabile, attiva e consapevole dei giovani italiani"
"La Chiesa italiana - si legge nella nota finale dell’incontro dei vescovi - è in prima fila in tale servizio, con oltre 22 mila migranti ospitati in circa 1.600 strutture di diocesi, parrocchie, comunità religiose e famiglie"
Appassioniamoci alla Sacra Scrittura, lasciamoci scavare dentro dalla Parola, che svela la novità di Dio e porta ad amare gli altri senza stancarsi. Rimettiamo la Parola di Dio al centro della pastorale e della vita della Chiesa! Così saremo liberati da ogni pelagianesimo rigido, da ogni rigidità, e saremo liberati dall’illusione di spiritualità che ti mettono “in orbita” senza avere cura dei fratelli e delle sorelle. Rimettiamo la Parola di Dio al centro della pastorale e della vita della Chiesa. Ascoltiamola, preghiamola, mettiamola in pratica
«La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma cambiando le regole sbagliate come il Regolamento di Dublino, che lasciano le maggiori responsabilità sui Paesi di Confine - si legge nell'appello sottoscritto dalle associazioni e organizzazioni che annuncia la mobilitazione - «Il Parlamento europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l’ingiusto criterio del “primo Paese di accesso” e sostituirlo con un sistema di ricollocamento automatico che valorizza i legami significativi dei richiedenti e impone a tutti i Paesi di fare la propria parte, come già chiedono i Trattati europei».