"Sono molto emozionato – afferma don Daniele Partenza -, però sono contento di aver vissuto questo momento di comunione con tante persone che sono state un po’ la mia storia. La Chiesa, la presenza del Signore si vede soprattutto attraverso queste cose, attraverso la vicinanza anche del suo popolo. Per questo mio primo servizio di vicario parrocchiale sono un po’ timoroso, però anche curioso e anche, in un certo senso, contento perché comunque è stimolante andare in una realtà pastorale dove si può lavorare, dove si possono conoscere tante persone con le loro storie e la loro realtà concreta. Spero di non scordarmi mai che il Signore mi sta a fianco e che non devo fare le cose secondo Daniele, ma secondo Lui"
"Questo Viaggio Apostolico sarà l’occasione per andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo, per conoscere di persona una comunità cristiana dalla storia millenaria e vivace, per incontrare gli abitanti di un Paese impegnato nell’accoglienza di tanti fratelli e sorelle in cerca di rifugio"
"Se non recuperiamo la metodologia dell’umanizzazione e della tenerezza - ammonisce monsignor Valentinetti -, il nostro messaggio resta muto. Può essere il messaggio più bello e significativo che possiamo inventarci, possiamo fare fantasmagorie di cartelloni, ma non servirà a niente se tutto questo non passa attraverso uno scambio di umanità di qualcuno che prende per mano la sorella, o il fratello, e gli dice “Vieni con me, ti farò vedere dove abita il Maestro”
"All'intercessione di san Giovanni Paolo II - aggiunge il Papa - affidiamo gli ultimi mesi di preparazione di questo pellegrinaggio che, nel quadro dell’Anno Santo della Misericordia, sarà il Giubileo dei giovani a livello della Chiesa universale"
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