Ultime notizie

“Saremo santi per la capacità di Gesù di santificarci e imitando le beatitudini”

"Non so se faremo parte di quei 144 mila segnati - osserva l'arcivescovo Valentinetti -, ma sicuramente faremo parte di tanti, tanti, tanti di più che simbolicamente sono stati enumerati in 144 mila, ma in tanti, tanti di più che sicuramente il Signore non abbandonerà a se stessi, portandoli alla santificazione universale"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la santa messa nella solennità di Ognissanti, Giornata per la santificazione universale promossa dal Movimento Pro Sanctitate

L'arcivescovo Valentinetti presiede la santa messa nella solennità di Ognissanti

Ieri sera è stata animata, come ogni anno nella Cattedrale di San Cetteo a Pescara, dal Movimento Pro Sanctitate la santa messa della solennità di Tutti i santi nonché Giornata della santificazione universale, celebrata dal movimento stesso: «Questa Giornata – si legge nel messaggio introduttivo alla celebrazione – che il Movimento Pro Santitate, in comunione con tutta la Chiesa, per desiderio del suo fondatore il servo di Dio Guglielmo Giaquinta, sin dal 1957 promuove e propone per una riflessione sulla chiamata alla santità per tutti, in ogni stato di vita e nella semplicità del quotidiano. Carisma che è alla base della vita e delle attività del Movimento Pro Sanctitate. Quest’anno viene proposto di riflettere sul tema “Accogliere e donare il Vangelo”. Sentiamo l’esigenza, in questo tempo storico, di ricentrare la nostra vita di cristiani ripartendo dall’essenziale. Stare con Gesù per accogliere il Vangelo, riscoprirci disponibili e umili per accoglierlo, con la consapevolezza di essere figli di un Padre che ci ha reso fratelli tra noi. Come cristiani siamo chiamati alla missione. Abbiamo perciò, più che mai, bisogno di nutrirci di Gesù, fortificarci per divenire sempre più immagine e presenza viva di Lui, per essere credibili quando lo doniamo ai fratelli bisognosi di incontrarlo».

È stato poi l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti a presiedere la santa messa solenne, introducendola rivolgendo il pensiero ad un episodio passato della storia della Chiesa di Pescara-Penne: «Era la solennità di tutti o santi – ricorda il presule – quando un giorno, parecchi anni fa, monsignor Iannucci (al tempo arcivescovo di Pescara-Penne) ordinò alcuni uomini sposati diaconi permanenti. Questa sera li vogliamo ricordare, quelli che sono ancora tra noi e quelli che sono già tornati alla casa del padre. Stavamo guardando con il diacono Cirillo (Giancarlo), ne sono già parecchi. E allora ci affidiamo alla misericordia di Dio e all’intercessione di tutti i santi».

I fedeli nella Cattedrale di San Cetteo

Nella successiva omelia, l’arcivescovo Valentinetti ha riflettuto sul senso della giornata: «La solennità di Tutti i santi e la Giornata per la santificazione universale – osserva -, ci fanno porre una domanda. Possiamo diventare santi? Non tanto santi da altare, santi riconosciuti ufficialmente canonizzati dalla Chiesa, ma almeno santi nel quotidiano, santi nella ferialità della vita. E la risposta è sì, possiamo diventare santi. E come? Sicuramente, in primo luogo, guardando i santi riconosciuti tali dalla Chiesa. Cioè la nostra santità per imitazione. Guardiamo la loro vita, i loro esempi, la loro morale, la loro preghiera. In definitiva, la loro santità. Ma c’è una santità più urgente e più fondamentale che dobbiamo guardare. È la santità del colui che è tre volte santo, il Cristo che è venuto a rivelare il volto del Padre. È la sua santità, prima di tutto, che noi dobbiamo imitare. Voi direte… Imitare la santità di Gesù? Ma chi è degno di tutto questo? Eppure ciò che conta è questa grande verità. Mi rifaccio a un versetto della lettera agli ebrei, che dice che “Gesù è autore e perfezionatore della nostra fede”, dunque autore e perfezionatore della nostra santità. Ma questa chiamata e questo perfezionarsi della santità è perché dobbiamo avere il coraggio di scoprire la sua povertà, il suo pianto, la sua mitezza, la sua fame e la sua sede di giustizia, la sua misericordia, la sua purezza di cuore, il suo essere operatore di pace, il suo essere perseguitato per il regno dei cieli, il suo essere perseguitato ed insultato con ogni sorta di male contro di Lui».

Partendo da questo presupposto, l’arcivescovo di Pescara-Penne si è posto un’ulteriore domanda: «Questa è la santità che ci porta a dire – sottolinea – “Ma noi oggi chi siamo? Siamo capaci di questa santità?” Eppure se vogliamo vivere veramente le beatitudini, le dobbiamo vivere non tanto da un punto di vista moralistico, come se fosse una legge da rispettare – tanti hanno detto che l’Antico Testamento ci ha fornito i dieci comandamenti e il Nuovo Testamento ci ha fornito le beatitudini – ma tanto quanto per imitare nelle beatitudini Gesù nostro unico Signore e Salvatore. Perché fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato, ma sappiamo che quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui perché lo vedremo così come Egli è. Cioè saremo santi, non tanto per i nostri meriti, ma quanto per la sua capacità di santificarci, uniti all’imitazione delle sue beatitudini. Non so se faremo parte di quei 144 mila segnati (nel libro dell’Apocalisse, i servi di Dio segnati tali dalle 12 tribù d’Israele – numero ottenuto dalla moltiplicazione delle 12 tribù di Israele con quello degli apostoli), ma sicuramente faremo parte di tanti, tanti, tanti di più che simbolicamente sono stati enumerati in 144 mila, ma in tanti, tanti di più che sicuramente il Signore non abbandonerà a se stessi, portandoli alla santificazione universale. Amen».

Al termine della santa messa, i componenti del Movimento Pro Sancitate hanno dato vita un gesto solidale, realizzando una penna da donare a colore che – attraverso la loro offerta – sosteranno l’Associazione “I colori della vita”, la quale supporta i malati oncologici e le loro famiglie.

About Davide De Amicis (4766 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
Contact: Website