"Il Bambino che nasce ci interpella, ci chiama a lasciare le illusioni dell’effimero, per andare all’essenziale, a rinunciare alle nostre insaziabili pretese, ad abbandonare l’insoddisfazione perenne e la tristezza per qualche cosa che sempre ci mancherà. Ci farà bene lasciare queste cose per ritrovare nella semplicità di Dio-bambino la pace, la gioia, il senso della vita"
"Mentre io - spiega il Papa - sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza"
"Ci abbiamo pensato a lungo - spiega l'arcivescovo di Panama -, abbiamo vagliato le varie possibilità ma la scelta di questa data è soprattutto per ragioni climatiche. Siamo ben consapevoli del fatto che in alcuni Paesi non è periodo di vacanze, ma siamo convinti che questo non sarà un ostacolo per tante migliaia di giovani provenienti dagli altri continenti per venire a Panama ed incontrare Gesù Cristo"
"Ci sarà bisogno – sottolinea don Michele Falabretti - di pazienza nell’ascolto per intercettare le domande, di pazienza nel saperle accompagnare e nel saper spiegare che cosa si sta facendo. Non esistono più parole magiche per la convocazione dei giovani"
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