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Nel 2013 un italiano su otto ha fatto volontariato

Emerge dal report “Attività gratuite a beneficio di altri”, realizzato Istat, CsvNet e Fondazione Volontariato e partecipazione

«Circa un italiano su otto ha svolto attività gratuite a beneficio di altri o della comunità nel 2013, e il numero stimato di volontari nel nostro Paese è 6,63 milioni (tasso di volontariato totale del 12,6%)». Sono questi alcuni dei dati principali che emergono dal report “Attività gratuite a beneficio di altri”, sulla misura del lavoro volontario, realizzato da Istat, CSVnet (rete dei Centri di Servizio per il Volontariato) e Fondazione Volontariato e partecipazione. Nel Nord-est, si legge nel rapporto, il tasso di volontariato totale è più elevato (16%) e il Trentino Alto-Adige (21,8%) si colloca al primo posto.

Antonio Golini, presidente Istat

Tra le ripartizioni seguono Nord-ovest (13,9%) e Centro (13,4%). Il Sud, invece, ha livelli di partecipazione più bassi (8,6%), dimezzati rispetto al Nord-est. Inoltre, gli uomini sono più attivi delle donne (13,3% contro 11,9%): questo è dovuto alla maggiore presenza maschile nel volontariato organizzato. Anche l‘agiatezza familiare incide nella propensione al volontariato: il tasso di volontariato totale risulta, infatti, massimo (23,4%) tra i componenti di famiglie agiate e raggiunge il minimo nelle famiglie che hanno risorse percepite assolutamente insufficienti (9,7%).

Il 76,9% dei volontari che praticano l‘attività nelle organizzazioni vi si dedica con continuità da tre anni o più; in particolare ben il 37,7% porta avanti l‘impegno da più di dieci anni. Il 23,2% dei volontari organizzati è attivo in gruppi/organizzazioni con finalità religiose, e presentano caratteristiche opposte al complesso dei volontari: sono più donne (29,7% contro il 17,5% degli uomini), residenti nel Centro-Sud (oltre il 30% nel Mezzogiorno contro il 19% del Nord e il 23,8% del Centro); si tratta di persone con un basso titolo di studio (il tasso raggiunge il 32,1% tra chi ha la licenza elementare o nessun titolo), una caratteristica connessa con le classi di età prevalenti in questo tipo di volontariato: giovani tra 14 e 24 anni e anziani di 75 anni e più.

Dopo quello religioso, i settori di attività più frequentati dai volontari organizzati sono le attività ricreative e culturali (17,4%), il settore sanitario (16,4%) e il settore dell‘assistenza sociale e della protezione civile (14,2%). Spesso chi svolge attività di volontariato di tipo organizzato lo fa in più gruppi: l‘83,8% è attivo in un solo gruppo, il restante 16,2% in più gruppi. Tra le motivazioni nel prestare attività volontaria organizzata ai primi posti si collocano quelle identitarie, ideali, solidali e valoriali. Quasi i due terzi (62,1%) dei volontari organizzati svolgono la propria attività perché “credono nella causa sostenuta dal gruppo”. Altre ragioni sono “dare un contributo alla comunità” (41,7%) e “seguire le proprie convinzioni o il proprio credo religioso” (25,8%).

About Davide De Amicis (4383 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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