"Questa prima fase ne aprirà delle altre e creerà un clima nuovo - commenta il cardinale Pizzaballa -, che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalità, alla vita ordinaria, non si potrà ancora perché la situazione è disastrosa, ma è necessario cominciare a ripensarla"
Oggi – conferma il Santo Padre - possiamo guardare con gratitudine a tutto ciò che e stato realizzato nel dialogo ebraico-cattolico in questi sei decenni. Ciò non e dovuto solo allo sforzo umano, ma all’assistenza del nostro Dio che, secondo la convinzione cristiana, e in sé stesso dialogo. Non possiamo negare che in questo periodo ci siano stati anche malintesi, difficolta e conflitti, che però non hanno mai impedito la prosecuzione del dialogo"
Appassioniamoci alla Sacra Scrittura, lasciamoci scavare dentro dalla Parola, che svela la novità di Dio e porta ad amare gli altri senza stancarsi. Rimettiamo la Parola di Dio al centro della pastorale e della vita della Chiesa! Così saremo liberati da ogni pelagianesimo rigido, da ogni rigidità, e saremo liberati dall’illusione di spiritualità che ti mettono “in orbita” senza avere cura dei fratelli e delle sorelle. Rimettiamo la Parola di Dio al centro della pastorale e della vita della Chiesa. Ascoltiamola, preghiamola, mettiamola in pratica
"Lo spazio nella tenda si sta allargando – commenta il cardinale Mario Grech, segretario generale della Segreteria generale del Sinodo -. Con questa decisione del Santo Padre il Sinodo rimarrà un Sinodo dei vescovi, ma ci sarà questa partecipazione allargata. La partecipazione dei nuovi membri non soltanto assicura il dialogo che c’è tra la profezia del popolo di Dio e il discernimento dei pastori – la circolarità messa in atto durante tutto il processo sinodale –, ma garantisce la memoria. I nuovi membri sono testimoni della memoria, del processo sinodale, dell’itinerario di discernimento iniziato due anni fa"
"È stato un dibattito ricco - sottolinea il cardinale Matteo Zuppi -, con tante diversità e sfumature, ma con una consapevolezza e determinazione per me consolante. Bisogna trovare come collegialità e sinodalità vanno insieme, ma direi che sono in buona salute tutti e due"
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