“E’ passato il tempo dei procacciatori di vocazioni”
"Quando si parla di mancanza di vocazioni tra noi - si chiede Galantino -: quante delle chiamate che il Signore certamente continua rivolgere trovano interlocutori capaci di rispettare, come ha fatto Gesù con Natanaele, la storia dei chiamati?"

«Quanti spiriti sazi tra di noi. Quanta gente che ha sempre una risposta pronta da dare, un’idea da imporre senza un minimo di dubbio e un’iniziativa da esibire come decisiva per la sorte dell’umanità! Quando si parla di mancanza di vocazioni tra noi, io mi chiedo: quante delle chiamate che il Signore certamente continua rivolgere trovano interlocutori capaci di rispettare, come ha fatto Gesù con Natanaele, la storia dei chiamati?».
Lo ha affermato stamani monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, presiedendo la messa conclusiva del convegno, in corso dallo scorso sabato, intitolato “È bello con te. Vocazioni e santità: toccati dalla Bellezza”, promosso a Roma dall’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni: «Per fortuna – sottolinea monsignor Galantino, prendendo spunto dai brani evangelici che narrano l’incontro e la chiamata di Filippo e il dialogo di Gesù con Natanaele – è passato, almeno me lo auguro, il tempo delle statistiche, vere e proprie graduatorie tra procacciatori di vocazioni.
Quanta gente è stata imbarcata in Seminari, postulandati e noviziati senza che intorno a quelle convocazioni ci fossero dei veri Filippo o che questi fossero degli autentici Natanaele? Il prezzo che le nostre comunità pagano – quando al Sacerdozio o alla Professione perpetua si arriva in un quadro che ignora o lascia sullo sfondo gli insegnamenti che ci trasmette l’incontro di Gesù con Filippo e con Natanaele – è un prezzo amaro».
Il rischio, per il segretario generale della Cei, è quello di confondere la bellezza dalla quale dobbiamo lasciarci raggiungere e toccare con vuoti estetismi, fatti di apparenza inconcludente, di tradizioni che niente hanno a che fare con la vita vera della Chiesa e che sono portatrici solo di fisime a buon mercato: «Vuoti estetismi – conclude monsignor Nunzio Galantino – con i quali si pensa di coprire mancanza di equilibrio interiore e di ricchezza umana. Quella ricchezza di umanità che la Chiesa vuole aiutare a rimettere al centro, e a coniugare, nel prossimo Convegno ecclesiale di Firenze, per il quale siamo invitati a lavorare e a pregare fin d’ora».