«Tale ricerca – conclude - rappresenta un contributo per il Sinodo. Ci siamo chiesti come poter aiutare i vescovi ad ascoltare i giovani, a capire cosa sanno, cosa vogliono e cosa condividono, l’importanza di offrire all’assemblea sinodale dei dati reali così che si potesse discutere della realtà dei giovani».
"Ci sarà bisogno – sottolinea don Michele Falabretti - di pazienza nell’ascolto per intercettare le domande, di pazienza nel saperle accompagnare e nel saper spiegare che cosa si sta facendo. Non esistono più parole magiche per la convocazione dei giovani"
"Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato a una vita senza limiti"