Festa di Sant’Andrea: “In questi giorni incerti, diamo un tocco di speranza”
"Desideriamo confrontarci per stimolarci a non perdere la fiducia gli uni negli altri - sottolinea Padre Carlo Mattei -, a ritemprare il coraggio di credere nella forza del bene, a rafforzare l’impegno nei vari compiti che ci sono affidati. Rafforzare in noi quegli “stessi sentimenti di Cristo” (Ef 2,5-11), che ci rendono capaci di salvare i semi di quella “speranza che non delude” (Rm 5,5), che la Provvidenza ha disseminato anche oggi nei solchi dei vari campi della nostra storia contemporanea"
Padre Carlo Mattei, parroco di Sant'Andrea, accanto alla statua del santo
Come ogni ultimo fine settimana di luglio, a Pescara si ripete l’appuntamento con la festa di Sant’Andrea Apostolo, patrono dei pescatori, che avrà luogo da sabato 26 a lunedì 28 luglio. Ma, a differenza degli anni scorsi, stavolta la marineria vivrà i festeggiamenti in modo decisamente più contenuto, fino quasi a disertare – è prevista la partecipazione di meni di 10 imbarcazioni – la tradizionale processione in mare dei pescherecci. Questo in segno di protesta verso il Governo, ritenuto responsabile della mancata attuazione del dragaggio del porto canale, i cui fondali ostruiti dalla sabbia impedirebbero ai natanti un’uscita sicura in mare.

Anche il sindaco di Pescara Carlo Masci ha condiviso lo stato di agitazione dei pescatori: «Gli armatori di Pescara – afferma il primo cittadino – gli equipaggi, le loro famiglie, sono stufi delle promesse e hanno ragione da vendere per il mancato dragaggio. Per questo io sarò al loro fianco nella protesta che hanno annunciato in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Andrea. È una protesta sacrosanta e pacifica, la loro, espressione del profondo disagio di una categoria che non può più attendere la concretizzazione di promesse continue che risalgono fino al 2012, cioè ben 13 anni fa, come ho già detto e urlato a gran voce – insieme a Lorenzo Sospiri e Guerino Testa – durante l’ultima riunione con i dirigenti del Ministero. Ed è per questo che aderirò con grande convinzione e determinazione alla protesta annunciata nelle ultime ore: sarò alla festa, sarò alla processione, per devozione al Santo e per rispetto alla marineria e a chi ha perso la vita in mare, ma ci sarò senza la fascia da sindaco. Mi auguro che ci sarà la città, domenica, per onorare il santo e far sentire la propria presenza, il proprio abbraccio alla marineria, in modo da mantenere viva una tradizione che deve proseguire. Per arrivare al dragaggio, per rendere pienamente funzionale il porto e metterlo in sicurezza, non c’è più tempo per i “se” e per i “ma”, non ci possono essere altri rinvii: il porto di Pescara, che è di interesse nazionale, va dragato e deve farlo lo Stato, che ha la competenza e quindi deve individuare rapidamente una soluzione e anche i fondi per affrontarla».
In questo clima così pesante, la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e il suo parroco Padre Carlo Mattei hanno rivolto un messaggio di rinascita alla città, citando Dante Alighieri quando nel canto 34° della Divina Commedia – raccontando il riemergere di Dante e Virgilio dalle tenebre dell’inferno verso la luce – scrive “E quindi uscimmo a riveder le stelle”: «La festa di Sant’Andrea in questo anno – afferma il padre oblato -, non può che condividere lo stesso sguardo di Colui che “vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore” (Mt 9,36). Sguardo di chi, come discepolo di Gesù, e osservando come “vanno le cose della vita” non può che essere toccato nel profondo dell’animo, dalle tante ferite di una fraternità umana da rigenerare, da una creazione da salvaguardare, da una fede cristiana da custodire e da saper conservare quale tesoro da lasciare alle generazioni future. Avendo però certamente presente soprattutto la grazia dell’Anno santo in corso, desideriamo dare a questi incerti giorni della nostra festa parrocchiale, il tocco della speranza e per questo abbiamo scelto di mutuare la nostra preparazione prendendo a prestito la famosa frase di Dante nella Divina Commedia: “E uscimmo a riveder le stelle”».
Da qui l’incoraggiamento del parroco: «Aiutati dalle testimonianze di autorevoli e coraggiosi protagonisti del nostro tempo, (le stelle accese in questo cielo del nostro presente) – rilancia Padre Carlo -, desideriamo confrontarci per stimolarci a non perdere la fiducia gli uni negli altri, a ritemprare il coraggio di credere nella forza del bene, a rafforzare l’impegno nei vari compiti che ci sono affidati. Rafforzare in noi quegli “stessi sentimenti di Cristo” (Ef 2,5-11), che ci rendono capaci di salvare i semi di quella “speranza che non delude” (Rm 5,5), che la Provvidenza ha disseminato anche oggi nei solchi dei vari campi della nostra storia contemporanea. Attraverso la testimonianza di tante storie di uomini e donne che, nelle situazioni più disparate e disperate, (la guerra, la povertà estrema, i disastri ambientali, le inevitabili difficoltà) lottano giornalmente per restare soprattutto umani anche noi nutriamo la speranza di diventare, come ci ha suggerito papa Leone XIV, “Artigiani di fraternità nei luoghi della vita quotidiana”. Fra le diverse suggestioni, crediamo opportuno raccogliere quasi come una provocazione, le indicazioni di un testo posto come parte finale di un libro molto famoso: “La scelta di Enea” del sacerdote Luigi Maria Epicoco. È un testo che in sintesi racconta la storia di Enea, questo mitico eroe del passato, che ha ancora molto da insegnare anche in questo tempo presente: “Fummo partoriti dalla tragedia, per questo il pianto fu il primo mare da navigare. Ma l’ostinazione di non fermarsi ci ha portati lontano, avevamo bisogno di nuovo di una terra ferma e non conoscevamo altra strada se non metterci in viaggio. Nostro padre era un mantello sulle nostre spalle. Nostro figlio una spada impugnata nella mano. Perché si ha sempre bisogno di sapersi di qualcuno, e si ha sempre bisogno di lottare per qualcuno. Solo così si vincono le tempeste. Solo così si muore a se stessi per diventare nuovi. Comprendi così che la novità è come un fiore: non nasce quando lo si vuole, ma solo quando è il tempo”. Buona Festa di Sant’Andrea».
Per quanto concerne il programma religioso, proposto dalla parrocchia, fin dallo scorso 18 luglio sono stati diversi i momenti di preghiera e di incontro proposti nei locali parrocchiali, che in questo fine settimana di festeggiamenti entreranno nel vivo. In particolare, sabato 26 Luglio alle 8.30 ci sarà la celebrazione eucaristica con la recita delle Lodi; alle 18.30 ci sarà la recita del Santo Rosario seguita, alle 19, da una nuova celebrazione eucaristica. L’indomani, domenica 27 luglio, alle 9 ci sarà la tradizionale santa messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, seguita dalla processione in mare dell’effige di Sant’Andrea Apostolo. Alle 11 ci sarà una successiva santa messa; alle 18.30 ci sarà la recita del Santo Rosario seguita, alle 19, dall’ultima santa messa di giornata. Infine, lunedì 28 luglio alle 8.30 ci sarà la celebrazione eucaristica con la recita delle Lodi, seguita alle 18.30 dalla recita del Santo Rosario e alle 19 dalla celebrazione eucaristica.

Dal punto di vista dei festeggiamenti civili, saranno diversi i momenti previsti. Sabato 26 luglio alle 8 ci sarà l’apertura della festa con i fuochi pirotecnici, mentre alle 21.30 sul palco della Madonnina si esibirà la tribute band di Rino Gaetano “Rino live”. L’indomani, alla stessa ora, il palco verrà animato dall’esibizione dei “Ten dance live”, mentre lunedì 28 luglio si esibirà il gruppo “Italia star” con Gianmarco Bagutti, mentre alle 23.30 ci sarà l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria e alle 24 ci sarà la chiusura con i fuochi pirotecnici sulla spiaggia.
+++AGGIORNAMENTO+++
I fuochi pirotecnici, previsti inizialmente per lunedì 28 luglio alle 24, sono stati annullati dal Comitato organizzatore a seguito del parere negativo (per ragioni di sicurezza) comunicato dalla Prefettura al sindaco di Pescara Carlo Masci, in merito alla svolgimento degli stessi sulla spiaggia.




