“In cammino”, il Bilancio Sociale 2024 della Fondazione Caritas
De Dominicis, direttore Fondazione Caritas Onlus: «Diritti, mercato del lavoro, accesso al sistema sanitario e alle cure stanno diventando elementi di esclusione totale per i poveri e per la fascia più fragile della popolazione, e tutto ciò sta avvenendo con una preoccupante accelerazione»
Alcuni operatori e volontari dell'Unità di Strada per senza dimora della Caritas Pescara-Penne
86.473 pasti distribuiti dalle mense di Pescara e Montesilvano (81.694 nel 2023); 321 persone accolte nel dormitorio della Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II” (243 nel 2023); 200 persone senza dimora incontrate dall’Unità di Strada (170 nel 2023).
Questi alcuni numeri sulle povertà estreme che emergono dal Bilancio Sociale 2024 della Fondazione Caritas Onlus, ente strumentale della Caritas diocesana di Pescara-Penne, dal titolo “In Cammino”: la dodicesima edizione del documento scatta una fotografia del tessuto sociale del territorio diocesano.
«In questi 25 anni le povertà sono cambiate – spiega Corrado De Dominicis, direttore della Fondazione Caritas Onlus – abbiamo assistito a vere e proprie rivoluzioni, segni dei tempi che ci hanno spinto a ripensare e adeguare il nostro servizio. Diritti, mercato del lavoro, accesso al sistema sanitario e alle cure stanno diventando elementi di esclusione totale per i poveri e per la fascia più fragile della popolazione, e tutto ciò sta avvenendo con una preoccupante accelerazione».
I numeri di questo Bilancio Sociale evidenziano anche un aumento della frequenza degli interventi nei percorsi di accompagnamento e autonomia per persone e famiglie rispetto al 2023: «I dati relativi alle famiglie – continua De Dominicis – sono sintomo di una cronicizzazione delle situazioni; un maggior numero di interventi, richiesti da un numero minore di persone e/o famiglie, racconta un’incidenza di bisogni diversi all’interno dello stesso nucleo».
Accoglienza, rilevazione dei bisogni e interventi sono descritti nel Bilancio Sociale, frutto del lavoro svolto sul territorio anche grazie alla rete di solidarietà esistente: «Ogni anno ci impegniamo in tante attività di testimonianza della carità e animazione della comunità – conclude il direttore della Fondazione – un impegno reso possibile grazie a tutti i nostri donatori e stakeholder, che permettono di dare concretezza ai progetti in risposta ai bisogni che emergono dall’ascolto del territorio».
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