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San Cetteo: “Un uomo di pace da invocare oggi per la pace del mondo”

"Oggi - osserva il cardinale You Heung-Sik - crediamo che il sangue di San Cetteo viva ancora in queste pietre della Cattedrale. Oggi crediamo che la Chiesa non crolla, che la fede non si spegne e che il fiume di Dio non si arresta. In questa certezza la Chiesa di Pescara rimarrà salda, crescerà nella santità e non perderà mai la sua luce nel mondo"

Lo ha affermato venerdì sera il cardinale Lazarus You Heung-Sik, prefetto del Dicastero per il clero, presiedendo la santa messa nella solennità di San Cetteo, patrono di Pescara e della sua Arcidiocesi

Il cardinale Lazarus You Heung-Sik, prefetto del Dicastero vaticano per il clero, pronuncia l'omelia
Da sinistra monsignor Valentinetti, monsignor De Luca, il cardinale You Heung-Sik e monsignor Fusco concelebrano l’Eucaristia

Una grande partecipazione, venerdì sera nella Cattedrale di Pescara, ha fatto da sfondo alla santa messa solenne presieduta dal cardinale Lazarus You Heung-Sik, prefetto del Dicastero vaticano per il clero, in onore di San Cetteo vescovo e martire: patrono del capoluogo adriatico e della sua Arcidiocesi. Una celebrazione eucaristica concelebrata dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, ma anche dal vescovo di Sulmona-Valva monsignor Michele Fusco e dal vescovo emerito di Termoli-Larino monsignor Gianfranco De Luca, nonché dal vescovo emerito di Sulmona-Valva monsignor Giuseppe Di Falco, dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne don Amadeo José Rossi, dall’abate di San Cetteo monsignor Francesco Santuccione e dai sacerdoti dell’Arcidiocesi.

L’arcivescovo Valentinetti accoglie il cardinale You-Heungh-Sik

È stato proprio l’arcivescovo Valentinetti, dopo averlo invitato, ad accogliere il cardinale You Heung-Sik con un messaggio di saluto all’inizio della liturgia eucaristica: «In 25 anni di episcopato attivo nella nostra Arcidiocesi di Pescara-Penne – afferma il presule -, mai la solennità del nostro patrono San Cetteo è stata solennizzata con così tanti prelati. Infatti, questa sera abbiamo l’onore di accogliere innanzitutto Sua Eminenza il Cardinale Lazzaro Yu, che proviene dalla Corea. Noi in questo Paese abbiamo un pezzettino di cuore, perché il nostro condiocesano monsignor Giovanni Gaspari – che tutti sicuramente conoscente – è lì come nunzio apostolico. Mentre invece Sua Eminenza il Cardinale, è prefetto della Congregazione per il Clero e per l’Educazione cattolica e per i Seminari. Sicuramente il Papa l’ha chiamato perché portasse il vento dell’Oriente alla dimensione sacerdotale e alla dimensione della formazione sacerdotale. Onore a San Cetteo e preghiera buona a tutti quanti noi, perché possiamo essere guidati sempre dalla Santa Madre Chiesa».

Il cardinale You Heungh-Sik incensa il busto argenteo e le reliquie di San Cetteo

Nella successiva omelia, il cardinale ha innanzitutto espresso la propria riconoscenza per l’invito della Chiesa di Pescara-Penne: «Carissimi fratelli e sorelle – esordisce il porporato -, in questo giorno solenne è per me una grande gioia celebrare con voi nella Cattedrale la solennità di San Cetteo, patrono della vostra Chiesa. Sono figlio della Chiesa in Corea, dopo essere stato ordinato sacerdote in quella terra, e oggi servo la Chiesa universale come prefetto del dicastero per il clero. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a Sua eccellenza monsignor Tommaso Valentinetti, vostro arcivescovo, per il suo invito cordiale. E sono ancora più felice di sapere che in questa diocesi già lavora, come missionario, un sacerdote della mia stessa diocesi di origine, Don Simone. Ero suo vescovo, ma adesso lavora come missionario. La sua presenza è un segno concreto che la Chiesa di Pescara e la Chiesa di Corea, pur lontane geograficamente, sono unite dallo stesso ideale di fede. Il mio pensiero va anche ad un figlio della vostra terra, Sua Eccellenza monsignor Giovanni Gaspari, ora nunzio apostolico nella mia terra nativa. Anche stamattina, con lui, ci siamo parlati tramite telefono. Io ho detto, “Andrò nella tua bellissima terra”. E siccome come siamo fratelli insieme, anch’io ho detto, “io saluterò tutti quanti nel nome tuo”. Lui ha detto, “Sì, veramente vuoi salutare tutti?!”. Monsignor Giovanni Gaspari, nunzio in Corea, bravo, semplice, un santino – scherza il cardinale -. Ma qui vedo anche tanti miei colleghi nell’episcopato, anche tanti sacerdoti, perché io sono servo del clero e tutti i consacrati sono miei superiori, perché devo servire meglio in nome del Santo Padre, ai sacerdoti e ai diaconi e ai seminaristi. Quindi tutti sono miei superiori. Grazie. Vedo anche le autorità civili. Grazie signor sindaco, anche gli altri, ma non li conoscono tanto. Ma grazie a tutti, fratelli e sorelle, grazie».

Una parte dei sacerdoti concelebranti

Dopo i saluti, il cardinale coreano ha approfondito la figura del patrono di Pescara e della sua Arcidiocesi: «Oggi festeggiamo San Cetteo, il patrono di questa Chiesa. Il suo nome appartiene profondamente all’identità di Pescara. Questa cattedrale non è solo mura e pietre, è memoria viva e sorgente di grazia costruita sulla sua testimonianza di fede. Secondo la tradizione, Egli fu vescovo di Amiternum e subì il martirio causato da famiglie in guerra tra loro. San Cetteo possiamo definirlo uomo della pace e invocarlo oggi anche per la pace del mondo. Una pace che tutti desideriamo. E la sua assenza sta generando tante vittime e tanto dolore. In tante parti della nostra terra, si racconta che fu gettato in un fiume con una pietra legata al collo e che le acque portarono il suo corpo fino a Pescara. Non possiamo verificare ogni dettaglio storico, ma la tradizione custodisce una verità profonda. Ciò che sembrava un fiume di morte divenne un fiume di grazia, quella che appariva una fine, con Dio divenne un inizio. Fratelli e sorelle, la fede è sempre come un fiume che non si ferma mai. Quando incontra una roccia, la aggira. Quando trova una strettoia scava più in profondità, continua sempre a scorrere e al termine arriva al mare. Il martirio di San Cetteo ci rivela questa verità. Agli occhi del mondo, poteva sembrare soltanto la morte di un vescovo gettato nel fiume con una pietra al collo, ma agli occhi di Dio quel fiume di morte, è diventato un fiume di grazia. L’acqua che trascinava il suo corpo portava con sé una fede più forte della morte, una speranza che non si spegne. Così il suo corpo giunse a Pescara, ma soprattutto la sua testimonianza entrò nel cuore della vostra Chiesa».

La Cattedrale di San Cetteo gremita da autorità e fedeli

Una vicenda umana, quella di San Cetteo, che il prefetto del Dicastero vaticano per il clero ha paragonato alla nostra: «Così è anche per la nostra vita – sostiene You Heung-Sik -. A volte il peso della vita si grava come una pietra legata al collo e le correnti dell’oscurità sembra sembrano travolgerci. Ma la fede non si arresta, scorre, trova un cammino, trasforma le lacrime in acqua di grazia e le cadute in nuove sorgenti. Oggi, celebrando San Cetteo, noi proclamiamo che la sua morte non fu una fine, ma un inizio. La sua fede continua a scorrere come un fiume vivo che attraversa i secoli e giunge fino a noi. Questa cattedra, la riva dove quel fiume è approdato, eccola, ciascuno di noi è immerso in quella corrente di grazia. Anche la Chiesa di Corea porta nel cuore la stessa esperienza, è nata dal sangue dei martiri, senza sacerdoti stranieri. Piccoli gruppi di laici hanno costruito la fede e hanno donato la vita per essa, testimoniando la fede. Da quel seme piccolo, irrigato dal sangue dei martiri, è cresciuta una Chiesa giovane e viva. Le testimonianze di San Cetteo e dei martiri coreani non appartengono alla stessa epoca né allo stesso luogo, ma hanno la stessa radice, il Vangelo di Cristo. La Chiesa universale è sempre stata edificata sul sangue dei martiri. Che fosse ad Amiternum o in Corea, quel sangue è diventato una sola linfa, una sola forza che ha nutrito la vita della Chiesa. Oggi, in questa Cattedrale, quelle testimonianze si incontrano come due fiumi che confluiscono in un unico mare di grazia».

Il cardinale You Heungh-Sik saluta il sindaco di Pescara Carlo Masci

Nell’ultima parte della sua omelia, il cardinale Lazarus You Heung-Sik ha quindi fatto un parallelismo tra il santo patrono dei pescaresi e gli attuali sacerdoti: «Come San Cetteo – sottolinea il porporato -, essi sono chiamati a donare la vita per il popolo di Dio. Non è un cammino facile, ci sono prove, fatiche, solitudini, ma il loro ministero e speranza viva per la Chiesa. Come prefetto del Dicastero per il clero, porto nel cuore la responsabilità di accompagnare i sacerdoti del mondo intero. Ma so bene che senza la vostra preghiera e senza la vostra vicinanza, la loro lampada rischia di spegnersi. Pregate per loro, camminate con loro, custodite con loro la bellezza della Chiesa. Anche ieri ho visto la bellezza dei sacerdoti santi che lavorano anche oggi, come Gesù, come pastori. D’altra parte, ho provato un grande dolore per un sacerdote che ha un po’ deviato la sua strada. Sorelle, fratelli, la testimonianza di San Cetteo non appartiene solo al passato. È luce che ancora oggi ci guida, è speranza che illumina il cammino di questa comunità. La sua vita non è stata perduta, ma trasformata in una sorgente di forza per la vostra fede. Questa festa ci dice con forza, “non temete, la fede non si spegne, la speranza non si perde”».

L’arcivescovo Valentinetti presiede la processione di San Cetteo

Da qui l’invito finale del porporato coreano a tutti i pescaresi: «Come San Cetteo, come i martiri di Corea – conclude il cardinale You Heung-Sik -, anche noi siamo chiamati ad essere segni vivi di luce nel mondo. Oggi crediamo che il sangue di San Cetteo viva ancora in queste pietre della Cattedrale. Oggi crediamo che il sangue dei martiri di Corea, sia ancora seme fecondo della Chiesa. Oggi crediamo che la Chiesa non crolla, che la fede non si spegne e che il fiume di Dio non si arresta. In questa certezza la Chiesa di Pescara rimarrà salda, crescerà nella santità e non perderà mai la sua luce nel mondo. Ciascuno di voi è chiamato ad essere oggi il segno vivente della fede di San Cetteo in questa città. Dal Vaticano vi porterò sempre nel mio cuore, grazie».

Il busto ligneo di San Cetteo in processione

Al termine della liturgia eucaristica, come da tradizione, ha avuto luogo la processione del busto ligneo di San Cetteo attraverso le strade di Pescara, viale D’Annunzio, piazza Garibaldi, Ponte D’Annunzio, via Caduta del forte, piazza Duca D’Aosta, Ponte Risorgimento, piazza Unione, viale Marconi, via Conte di Ruvo per poi rientrare in Cattedrale, che l’arcivescovo Valentinetti ha presieduto benedicendo solennemente il fiume e la città.

About Davide De Amicis (4766 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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