Una piazza per Monsignor Antonio Iannucci a Pescara
Tra due dei luoghi che ha più amato nella città di Pescara, ora sorge una piccola piazza dedicata all'Arcivescovo Iannucci, che creò la Fondazione Papa Paolo VI e fece edificare la chiesa dello Spirito Santo
Dallo scorso sabato 14 ottobre, il giardinetto all’angolo fra piazza Santo Spirito e l’ingresso della Curia metropolitana a Pescara, è diventato “Largo Monsignor Antonio Iannucci”. In occasione del quindicesimo anniversario della sua morte, è stata celebrata la Santa Messa nella parrocchia dello Spirito Santo e, successivamente, è avvenuta la scopertura della targa con l’intitolazione all’Arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne dal 1982 al 1990.
Nell’omelia don Giorgio Campili, parroco della Chiesa dello Spirito Santo, ha ripercorso le tappe fondamentali della vita di Monsignor Iannucci, dall’ordinazione sacerdotale, il 25 marzo del 1930, alla nomina a vicario generale della nuova diocesi di Pescara-Penne nel 1949, fino alla consacrazione come Vescovo nella Cattedrale di Pescara. «Io sono molto legato Monsignor Iannucci – ha spiegato don Giorgio –, perché mi ha ordinato sacerdote, proprio qui il 19 luglio del 1970, e mi trovo ancora qui a concludere il mio servizio sacerdotale. Per 35 anni ha servito questa nostra diocesi, ecco perché era molto legato a Pescara. Dinamico e lungimirante, infaticabile e tenace, ha impiegato tutte le sue risorse spirituali dottrinali e umane per la formazione e la crescita della sua amata diocesi, manifestando così la sua grandezza di pastore. Partecipando attivamente Concilio Vaticano Secondo (1962-65), ne accoglie tutte le istanze facendole proprie per il rinnovamento in tutti gli ambiti della Chiesa diocesana. Voleva una Chiesa dinamica, missionaria, comunitaria e aperta; tutte le sue attività pastorali le ha svolte percorrendo le strade segnate dal Concilio nella triplice direzione della evangelizzazione, della liturgia e della carità. Il tutto condito con tanta passione, zelo e amore. Ha programmato e portato a termine pienamente i tanti impegni ideali sia per l’evangelizzazione con la parola e la liturgia sia provvedendo con l’edilizia sacra a fornire alla diocesi gli strumenti necessari per il culto e per l’elevazione culturale, spirituale e sociale della stessa, facendo della nostra diocesi una delle più apprezzate d’Italia».
Dopo la Messa delle 18.30, è stata scoperta la targa con l’intitolazione alla presenza del sindaco di Pescara Carlo Masci, dell’Arcivescovo Monsignor Tommaso Valentinetti, di Andrea Di Matteo della Fondazione Papa Paolo VI, dei familiari di Monsignor Iannucci e dei parrocchiani. Sua Eccellenza, Monsignor Valentinetti, prima di benedire la targa ha ricordato quando «Nel 1977, in questa città, si è celebrato il Congresso Eucaristico Nazionale ed è stato il primo della nuova era, perché prima di Monsignor Iannucci era accademia teologica, lui l’ha trasformato in momento e visione di Chiesa. Grazie a lui abbiamo avuto la presenza di molti testimoni, come Madre Teresa di Calcutta, Chiara Lubich, Papa Luciani – prima che diventasse Pontefice – e persino Papa Paolo VI, che venne a celebrare la Messa dove c’è la Nave di Cascella. Io dico sempre che ci semina e chi miete: Monsignor Iannucci ha seminato, io sono stato chiamato a mietere».
Allo stesso modo, anche il sindaco ha espresso qualche parola in ricordo di Monsignor Iannucci: «Quando don Giorgio e Andrea Di Matteo sono venuti a propormi questa targa, io ho accolto di buon grado questo invito e ho chiamato subito l’Arcivescovo, che mi ha detto di procedere velocemente per poterla inaugurare proprio oggi. Chiunque passerà qui davanti ed entrerà in chiesa ricorderà Monsignor Iannucci e quello che ha fatto per tutti noi, perché ha accompagnato le nostre vite come un padre, lo abbiamo visto sempre presente in ogni occasione, sempre con una parola buona».
«Quando abbiamo iniziato la raccolta delle adesioni, – ha affermato Andrea Di Matteo – posso testimoniare che in molti hanno detto che una targa era troppo poco e che il luogo era troppo piccolo, ma io li ho rassicurati che la targa è solo l’inizio e che il luogo è il più adatto. Che dire della figura di Monsignor Iannucci? Citerò solo le oltre quaranta chiese edificate, le quattro visite pastorali in tutta la diocesi e le importantissime attività assistenziali tra cui la Fondazione Papa Paolo VI. Noi, anziani, adulti e giovani, siamo chiamati a percorrere la nostra esistenza terrena sul suo esempio e sulla sua generosità».