L’educazione dei figli non passa dal ceffone
La ricerca del dialogo e dell’ascolto, si confermano i pilastri fondamentali sui quali i genitori strutturano il loro rapporto educativo con i figli, rispettivamente per il 50% e per il 35% di questi. Ciononostante, più di un quarto dei genitori italiani dichiara di ricorrere allo schiaffo: lo fa qualche volta al mese il 22% o quasi tutti i giorni il 5%.
A queste percentuali si aggiunge poi il 49% che vi fa ricorso eccezionalmente. Insomma, un quarto delle madri e dei padri italiani vede il ceffone come un gesto di valenza educativa. Di contro, il 25% dei genitori si rifiuta categoricamente di ricorrere alle punizioni fisiche. Sono questi i dati più eclatanti dell’ultima ricerca di Save the Children, elaborata da Ipsos, incentrata sul tema “I metodi educativi e il ricorso a punizioni fisiche” e pubblicata in occasione della nuova Campagna “A mani ferme”-Per dire no alle punizioni fisiche nei confronti dei bambini”, inserita in un progetto europeo coordinato da Save the Children “Educate do not punish” in collaborazione con la Società italiana di pediatria, Sip, e l’Associazione nazionale dei pedagogisti italiani (Anpe).
All’interno della campagna, verranno realizzate diverse iniziative, tra le quali uno spot intitolato “Uno schiaffo non finisce mai”, la Guida pratica alla Genitorialità Positiva, nonché la diffusione di oltre 250mila opuscoli informativi a pediatri e pedagogisti ed alle istituzioni: «Non vogliamo colpevolizzare i genitori – ha precisato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – ma aiutarli dimostrando che è possibile mantenere disciplina e autorevolezza con modelli educativi non violenti».