La conversione ecologica - al centro della Laudato si’ - implica un nuovo rapporto con Dio e un rapporto diverso con gli altri e con il creato - sottolinea Papa Francesco -. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana. Come persone di fede, ci sentiamo ulteriormente responsabili di agire, nei comportamenti quotidiani, in consonanza con tale esigenza di conversione"
"Si è aperta - sottolinea il Santo Padre - una frattura tra famiglia e società, minando la fiducia reciproca, e così, l’alleanza educativa della società con la famiglia è entrata in crisi. Intellettuali e critici di ogni genere hanno zittito i genitori in mille modi, per difendere le giovani generazioni dai danni, veri o presunti, dell’educazione familiare"
"L’indifferenza nei confronti dei migranti - osserva don Bruno Bignami, direttore dell'Apostolato del mare Cei -, denunciata più volte da Papa Francesco sia in Laudato si’ che in Fratelli tutti, non è che la punta di un iceberg di un modello etico e sociale. Il paradosso è lampante. Se dal mare arrivano merci è segno di prosperità economica, ma se arrivano persone ci si allarma fino a chiudere occhi e cuore. I recenti casi di Cutro e del Mar Egeo ce lo ricordano, così come non sappiamo più contare le tragedie ripetutesi nel tempo. Il mare fa sentire l’uomo straniero, mentre dovrebbe farci vivere lo straniero come uomo"