"Solo dall’inizio del 2024, nelle carceri italiane – ricorda Andrea Molteni, sociologo della Caritas ambrosiana - un’ottantina di persone ha deciso di togliersi la vita. Senza contare un numero imprecisato di morti sospette e chi la fa finita una volta tornato in libertà. Gli ingressi e le uscite sono i momenti di maggior delicatezza"
"Con gratitudine - sottolinea Papa Francesco - riconosciamo che la Riforma ha contribuito a dare maggiore centralità alla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa. Indubbiamente la separazione è stata un’immensa fonte di sofferenze e di incomprensioni, ma al tempo stesso ci ha portato a prendere coscienza sinceramente che senza di Lui non possiamo fare nulla, dandoci la possibilità di capire meglio alcuni aspetti della nostra fede"
"A essere a rischio - sottolineano Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti, curatrici del Rapporto Migrantes 2022 - è lo stesso diritto d’asilo e persino lo stato di salute delle nostre democrazie. In questo quadro di pesanti trattamenti discriminanti, sia internazionali che nazionali, si aprono interrogativi scomodi: i bambini sono davvero tutti uguali? Godono tutti degli stessi diritti? Le persone in fuga da conflitti e guerre, che hanno già perso la casa e magari persone care, non sono tutte uguali e non hanno tutte gli stessi diritti? Provocatoriamente ci viene da chiederci se invece per avere accesso a questi diritti, bisogna essere biondi o cristiani o venire dal continente europeo…"
"Esiste - ricordano i vescovi italiani - un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano"
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