"L’incontro con l’altro – ricorda il Papa - è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto lui stesso. È lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito, chiedendo di potere sbarcare"
"La sinodalità non finisce - ricorda il cardinale Zuppi -, ma deve diventare uno stile e una serie di scelte operative, coinvolgenti, fraterne e profetiche. La sinodalità ha bisogno di tutti, di una collegialità partecipe e lungimirante e di ascoltare sempre il primato di colui che presiede nella comunione"
Alcune stime prevedono l’eventualità che l’Italia si trovi ad affrontare l’arrivo di 900 mila persone: "In questa fase – racconta Forti –, stiamo dicendo a tutti di favorire l’accoglienza diffusa in appartamenti. Sono persone che di fatto non dovrebbero fermarsi. Hanno molti parenti e amici in Italia che non sempre sono in grado di accoglierli, perché magari vivono presso altre famiglie. Finché è possibile è meglio prediligere questa modalità, poi se ci sarà una emergenza umanitaria anche nel nostro Paese e sarà attivata anche la Protezione civile, saranno necessari anche centri più grandi"
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