"Spero - auspica Santilli - che la famiglia si fondi nuovamente su valori semplici e di ricerca dell’umanità. Spero che ci sia un’umanità e una coesione maggiore. D’altronde, psicologicamente ed esistenzialmente, il valore più grande della pandemia è la condivisione"
"L’abbraccio - sottolinea Papa Francesco - è una delle espressioni più spontanee dell’esperienza umana. La vita dell’uomo si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno. E soprattutto è avvolta dal grande abbraccio di Dio, che ci ama per primo e non smette mai di stringerci a sé, specialmente quando ritorniamo dopo esserci perduti, come ci mostra la parabola del Padre misericordioso"
"Natale – osserva Gilberto Grasso - è la festa della famiglia e si tratta quindi di una festa che, specialmente per chi è solo e non ha una famiglia, si può trasformare in un momento di forte tristezza ed infelicità. Per questo noi vogliamo vivere questo giorno con i nostri amici poveri, come se fossimo tutti una famiglia. Infatti, non si tratta tanto di un pranzo per i poveri in cui i poveri si siedono e vengono serviti da volontari, ma di un pranzo con i poveri, cioè volontari e poveri insieme seduti a pranzo come una sola famiglia in cui si confondono chi serve e chi è servito"
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