In marcia contro la riforma della scuola
A vincere ieri pomeriggio non sono stati solo gli oltre 4 mila studenti, che hanno portato a termine i loro cortei di protesta contro il “famigerato” disegno di legge Aprea giungendo compatti presso la spiaggia della Madonnina, ma anche l’amministrazione comunale la quale attraverso la Polizia Municipale, che ha studiato i percorsi scortando gli studenti con 7 pattuglie motomontate e quattro agenti automontati, è riuscita a contenere i disagi legati alla viabilità che si sono limitati a qualche colpo di clacson e ad alcuni imbottigliamenti.
Eppure il capoluogo adriatico era blindato, ma il ritardo accumulato sulla partenza, avvenuta alle 13:50, ha consentito una tranquilla uscita da uffici e scuole primarie: «Oggi – ha confermato l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli – la protesta è scesa in strada per sensibilizzare l’opinione pubblica su una problematica che non può e non vuole restare confinata tra le mura delle nostre scuole, ma vuole coinvolgere la città dinanzi a una tematica che interessa il futuro formativo dei nostri stessi ragazzi».
Erano dunque quattro i cortei, partiti da altrettante aree cittadine in base all’ubicazione degli istituti coinvolti, con il più imponente che si è avviato dall’Istituto tecnico Acerbo, con gli studenti uniti ai colleghi del Liceo scientifico Galilei: «Ci scusiamo con i pescaresi per i disagi – ha spiegato Angelo Di Silvestro, membro della Consulta provinciale degli studenti – ma questo corteo era l’unico modo per dar voce alle nostre proteste contro un disegno di legge che, con provvedimenti quali l’abolizione dei consigli d’istituto sostituiti da comitati di controllo aperti a privati ed aziende, intaccano i diritti degli studenti».
Il secondo corteo è invece partito dal Liceo artistico Misticoni, mentre il terzo ha riunito gli studenti degli istituti di Porta Nuova, Marconi, Manthonè e Volta, ed il quarto è partito dal Liceo Classico. Arrivati alla Madonnina i ragazzi, accompagnati da molti docenti, hanno infine inscenato un flash mob restando in silenzio per diversi minuti, rompendolo poi con urla fragorose. Unica nota stonata della manifestazione, l’incidente occorso ad una ragazza intenta ad essere lanciata in aria dai propri compagni mediante un lenzuolo che si è improvvisamente squarciato, lasciando cadere la studentessa al suolo. L’urto è stato tanto violento da provocare intensi dolori al bacino alla ragazza che è svenuta per alcuni minuti, ricevendo i primi soccorsi del 118 che l’ha trasportata in ospedale.