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Caritas: “In Europa 9 milioni di famiglie vivono in alloggi inadeguati”

"Purtroppo nel nostro continente - spiega il dossier Caritas - sono più di cento milioni le persone in difficoltà e messe ai margini alle quali va data attenzione e restituita dignità"

Lo ha stabilito il nuovo dossier pubblicato dalla Caritas di Pescara-Penne

Si intitola “Casa, bene comune. Il diritto all’abitare nel contesto europeo” il dossier elaborato da Caritas italiana con dati e testimonianze di analisi legislativa sul diritto alla casa nel continente europeo: «Pur nell’ambito di un quadro giuridico di spessore – premette il dossier -, la casa infatti resta per molti europei una meta difficile da raggiungere e da mantenere. Oltre 23 milioni di famiglie, circa il 10,4% della popolazione totale dell’Unione europea, spendono più del 40% del reddito per mantenere la propria abitazione, quasi 9 milioni di famiglie vivono in alloggi inadeguati. C’è poi chi un tetto non l’ha mai avuto. Solo in Europa 700 mila persone sono senza dimora e il fenomeno è aumentato del 70% in dieci anni».

Come infatti ricorda anche l’ultimo Rapporto Caritas sulla povertà ed esclusione sociale in Italia, «nel nostro Paese oltre 1,8 milioni di famiglie sono in condizioni di povertà assoluta e chi vive in affitto ha una situazione più critica, relativa a circa 850 mila famiglie povere in locazione, quasi la metà di tutte le famiglie povere, con condizioni più critiche nel Mezzogiorno».

I senzatetto in Italia sono 51 mila e la loro condizione è peggiorata con l’arrivo della pandemia di Covid-19: «Ogni anno, inoltre, – ricorda Caritas italiana – arriva l’assalto del gelo che crea situazioni ad alto rischio per chi non ha una casa o una sistemazione al coperto e riscaldata. Dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi un’abitazione».

Parlando poi della situazione italiana, qui l’edilizia pubblica (che corrisponde al 4% del patrimonio abitativo nazionale) riesce a rispondere solo ad una quota minima di popolazione: «Un quinto del mercato dell’affitto – lamenta Caritas italiana -, una delle quote più basse d’Europa. La morosità è passata da percentuali irrisorie dei primi anni ‘80 all’attuale 90% del totale delle ragioni delle sentenze di sfratto emesse». Il dossier segnala inoltre che «le domande di edilizia pubblica inevase presso Comuni e Iacp ammontano a circa 650 mila; 4 milioni di giovani tra i 25 e i 39 anni risiedono ancora nelle famiglie di origine; 4 milioni i lavoratori stranieri che vivono in affitto, l’80% in coabitazione e in condizioni di sovraffollamento».

D’altra parte, nella cornice giuridica europea, il diritto alla casa – chiarisce la Caritas – è di pertinenza esclusiva dei singoli Stati: «Per tale motivo – approfondisce la Caritas –, il sistema di politiche abitative pubbliche appare disomogeneo e i livelli di accesso al bene casa non appaiono uniformemente distribuiti. Sono comunque presenti in Europa molte esperienze innovative da cui è possibile trarre utili piste di lavoro, per favorire una migliore esigibilità del fondamentale diritto a un degno abitare».

Nell’illustrare il dossier, Caritas ha poi ricordato recenti parole di Papa Francesco: “Sogno un’Europa amica della persona e delle persone. Una terra in cui la dignità di ognuno sia rispettata, in cui la persona sia un valore in sé e non l’oggetto di un calcolo economico o un bene di commercio”. Queste parole ci ricordano che purtroppo nel nostro continente sono più di cento milioni le persone in difficoltà e messe ai margini alle quali va data attenzione e restituita dignità». Il dossier è stato pubblicato – puntualizza la Caritas – in vista dell’odierno 31° anniversario della caduta del muro di Berlino e nel 70° della dichiarazione Schuman che ha dato il via al processo di integrazione europea.

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About Davide De Amicis (4460 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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