"Non spegnere la speranza con surrogati inefficaci - esorta il Papa -. Aspiriamo continuamente a un “di più” che nessuna realtà creata ci può dare. Sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere. Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio"
"L’Eucaristia - osserva il cardinale Bagnasco - è un dono, capace di saziare la fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù e le sue parole di vita eterna, che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ma l'Eucaristia è anche un dono totale di sé, là dove le parole non bastano più, ma si fanno carne e sangue, pane che nutre di grazia"
"Il messaggio - evidenzia il Sommo Pontefice - è chiaro, e si può riassumere in una domanda: crediamo che Gesù ci può guarire e ci può risvegliare dalla morte? Tutto il Vangelo è scritto nella luce di questa fede: Gesù è risorto, ha vinto la morte, e per questa sua vittoria anche noi risorgeremo"
Per credenti e atei sarebbe interessante creare occasioni di confronto sul tema dell’idolatria, ovvero sul vero peccato contro il vero Dio, radice di ogni negazione del divino. La questione resta quella, per atei e credenti, di indicare il vero volto di Dio, per verificare appunto se il dio che gli atei negano non si altro.
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