Prima campanella accogliente al Classico

Ha suonato ieri la prima campanella del nuovo anno scolastico per i 1300 studenti del Liceo classico “D’Annunzio”, specialmente per le matricole del quarto ginnasio che, per l’occasione, sono state accolte insieme ai loro genitori, in aula magna, dal dirigente scolastico seguito da docenti, alunni “anziani” e alcuni ex alunni ormai universitari.
Un’occasione, quest’ultima, per illustrare al meglio le caratteristiche, l’offerta formativa ed il regolamento del blasonato liceo di via Venezia che, nella sua lunga storia, ha formato gran parte della classe dirigente pescarese e non solo: «Questa è ormai divenuta – ha esordito il dirigente scolastico Luciana Vecchi – una consuetudine adottata dalla nostra da altre scuole, per rimarcare l’importanza della presenza dei genitori nell’azione educativa portata avanti dalla scuola».
Così davanti agli sguardi incuriositi, e a tratti emozionati, dei neo alunni e dei loro genitori il dirigente scolastico ha impartito loro consigli preziosi per affrontare al meglio il lungo ed impegnativo percorso scolastico, che li accomunerà per i prossimi cinque anni: «Ragazzi – ha esordito la professoressa Vecchi – questa non si chiama scuola superiore perché siete più grandi, ma perché richiede un tempo ed un impegno maggiore rispetto al passato. E voi genitori seguite i figli con pacatezza e responsabilità perché loro, per noi, sono tutti “cavalli di razza”. Qualcuno arriverà primo ed altri ultimo, e viceversa, e anche un insuccesso deve essere messo in conto in un’età difficile quale l’adolescenza».
Al “D’Annunzio”, dunque, i docenti non guarderanno solo ai voti degli studenti, digitati sui nuovi registri elettronici, ma terranno anche conto del loro percorso evolutivo umano, aiutati dallo sportello di ascolto psicologico garantito due volte a settimana dalla Asl pescarese: «L’unione di competenze – ha spiegato la dottoressa Lucia Ambrosini, psicologa, parlando a ragazzi e genitori – tra chi si occupa della salute e del benessere e chi dell’educazione, in questi casi, è l’unica strada da percorrere».
Ma come si dice tra gli addetti ai lavori della scuola, al “D’Annunzio” non si studia soltanto, ma ci si diverte anche grazie ai laboratori extrascolastici di sport, teatro, scrittura creativa, traduzioni di greco e latino oltre che con le certificazioni linguistiche di inglese, francese e spagnolo ed il giornalino scolastico. Un’offerta formativa ampia e da sempre apprezzata dagli alunni: «I miei anni al Liceo – ha testimoniato l’ex alunno Benedetto Neri, ora al terzo anno di Medicina – sono stati indimenticabili. A loro devo l’amore verso il sapere, l’allenamento allo studio». Colpiti anche i genitori: «Ai miei tempi – ha scherzato Mariagrazia D’Angelo, una mamma – il preside lo vedevi solo se combinavi qualcosa».
ciaooo annamaria anche io ho studiato alla tinozzi entrai nel settembre 1978 e uscii a giugno 1982 e gli esami li feci a luglio in piena estate e portai molti argomenti per gli esami e fui promossa a mate non ero brava per risolvere i problemi per il resto avevo 8 o 10 e artistico e fisica avevo il massimo ^.^
Peccato che la matematica e le scienze non vengono mai citate e poco studiate!!!