"Queste partenze - sottolinea l'arcivescovo Valentinetti - sono un sacramento, non nel senso teologico del termine, sono il segno della vitalità di una comunità che deve esprimersi attraverso l’evangelizzazione dentro la vita, la storia e le situazioni che noi qui a Pescara stiamo vivendo. E allora il senso di chi va e offre generosamente la sua vita è indubbiamente bello e significativo, tanto da ricevere la benedizione del Signore, ma per chi resta è il segno di un impegno maggiore a che l’evangelizzazione, così come ci raccomanda Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, sia realmente l’impegno primo delle nostre comunità"
"La nostra riflessione sul cammino sinodale – sottolinea Bassetti - si fonda sul nuovo umanesimo in Cristo Gesù, tratteggiato al Convegno di Firenze, e sulla realtà attuale, che parla di sofferenza, smarrimento, rabbia e angoscia per il futuro"
Processione del Cristo morto nel Venerdì santo: "Ho chiesto a tutti coloro che parteciperanno - l'invito dell'arcivescovo Valentinetti -, di vivere questo cammino in segno di preghiera e di penitenza per la pace. Ho chiesto anche alle Forze dell’ordine di non venire in alta uniforme, perché non sono i simboli delle armi ad interessarci in questo momento, ma i simboli della pace a cui possiamo appellarci. Se potete, partecipate anche a questa processione, non tanto stando a guardarla dal marciapiede, ma partecipando al corteo, in fila davanti all’immagine di Gesù e della Madonna. Possibilmente, sarebbe il caso di farlo a piedi scalzi per poter implorare la misericordia del Signore"
"Nella figura di Gesù - sottolinea Papa Francesco -, “pastore buono”, noi contempliamo la Provvidenza di Dio, la sua sollecitudine paterna per ciascuno di noi. Non ci lascia da soli! Quello di Dio è davvero un amore sorprendente e misterioso, perché donandoci Gesù come Pastore che dà la vita per noi, il Padre ci ha dato tutto ciò che di più grande e prezioso poteva darci!"