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“La religione può cooperare alla costruzione delle comunità”

"Riconoscere che la dimensione religiosa è parte integrante della persona – sottolinea il cardinale Bagnasco - è essenziale affinché la società sia non accondiscendente, ma giusta verso ogni uomo"

Lo ha affermato monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, alla vigilia della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

Mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei - Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Quella di domani sarà le 106ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e per introdurla ieri si è svolto il convegno “La religione del migrante: una sfida per la società e per la Chiesa”, ospitato dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede e promosso dall’Università Cattolica in collaborazione con la Cei, al quale è intervenuto il segretario generale della Cei monsignor Stefano Russo: «Fra le coppie di verbi proposte dal Santo Padre nel messaggio scritto in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, una – non a caso la prima – si adatta molto bene al mondo della ricerca “conoscere per comprendere”».

Riferendosi poi alla ricerca su “Migrazioni e appartenenze religiose”, monsignor Russo ha affermato: «Non solo la crisi dei rifugiati, ma anche i flussi umani che caratterizzano ormai da decenni l’immigrazione verso l’Italia e l’Europa, hanno posto queste di fronte alla necessità di fare i conti con un duplice scenario sociale e religioso. Quello, talvolta complesso, dei Paesi d’origine dei flussi migratori e quello, anch’esso delicato, dei Paesi di destinazione. Questi ultimi, in particolare, sono chiamati a confrontarsi con un profondo cambiamento nella composizione etnica, linguistica e religiosa della propria popolazione residente. In questo contesto, la religione può fungere da elemento aggregante, di dialogo e di cooperazione nella costruzione delle comunità».

Card. Angelo Bagnasco, presidente Consiglio delle Conferenze episcopali europee

All’appuntamento ha partecipato anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee): «Riconoscere che la dimensione religiosa è parte integrante della persona – sottolinea – è essenziale affinché la società sia non accondiscendente, ma giusta verso ogni uomo». Secondo il porporato, quando si parla di religione la prima parola che viene alla mente è tolleranza: «Personalmente – osserva – preferisco parlare di rispetto poiché, a ben vedere, nessuno vuol essere semplicemente tollerato bensì rispettato. Inoltre la tolleranza potrebbe essere intesa come una forma di neutralismo valoriale, quindi in fondo di disinteresse. In questo orizzonte il laicismo, che si dichiara tollerante, in realtà sarebbe piuttosto indifferente e poco rispettoso, nega la vera laicità il cui principio è scritto nel Vangelo e che pur non sposando alcun credo, riconosce l’essere umano nella sua verità religiosa ed etica».

About Davide De Amicis (4576 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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