"Quanti ne avranno diritto – avverte la Rosina -, riceveranno le risorse destinate a loro appena concluse le procedure, ma la ristrettezza dei tempi - con la concomitanza delle feste - rischia di lasciare persone senza nulla nel mese di gennaio. Guardiamo avanti, sperando di doverci ricredere, e siamo già al lavoro"
Secondo la tesi di Ravasi, il dolore umano viene attraversato dal divino: "Per questo - aggiunge - non è più come prima. Proprio perché Cristo non cessa di essere Figlio di Dio, Egli assumendo il dolore e la morte lascia in essi un germe di divino e di luce. Grazie a questa condivisione per amore, Dio non ci guarisce dal dolore, ma ci sostiene in ogni sofferenza"
"Mi spaventa solo l'idea - ammonisce monsignor Valentinetti - di qualche capo di Stato, che sta propinando che ci devono essere dei soldati che devono andare a combattere in terra ucraina e mi spaventa l'idea di quella reazione che potrebbe essere scatenata. Fratelli, il momento non è facile. Forse, così come mi avvertiva un fratello giorni fa quando parlavamo di questi problemi, ci sentiamo impotenti, ci sentiamo incapaci, ci sentiamo affaticati di fronte a queste problematiche così grandi. Ma abbiamo una grande arma, il Papa ce lo chiede continuamente, l'intercessione, la preghiera, il digiuno, il sacrificio. Piccoli gesti d'amore, piccoli passi d'amore, per essere - noi per primi - una cosa sola in pace"
"Marta e Maria - osserva Papa Francesco - che accolgono a casa il Signore, ci ricordano che l’ospitalità è una virtù umana e cristiana, una virtù che purtroppo nel mondo di oggi rischia di essere trascurata. Infatti, si moltiplicano le case di ricovero e gli ospizi, ma non sempre in questi ambienti si pratica una reale ospitalità. Si dà vita a varie istituzioni che provvedono a molte forme di malattia, di solitudine, di emarginazione, ma diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato, escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo"
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