"Dobbiamo avere un sussulto di umanità - esorta monsignor Tommaso Valentinetti -, dobbiamo avere un sussulto di verità, la guerra ha sempre portato la guerra, non ha mai portato la pace. Tanto è vero che la Prima guerra mondiale ha portato la Seconda guerra mondiale"
"Mi auguro - auspica monsignor Galantino - che ci siano parlamentari e pezzi di società che, per convinzione personale, sappiano prendere iniziative efficaci per impedire soluzioni pasticciate o fughe in avanti fatte passare per conquiste civili"
Perché Dio vede oltre: "Sa come si vince. Sa che il male si vince solo col bene – ribadisce il Papa -. Ci ha salvati così, non con la spada, ma con la croce. Amare e perdonare è vivere da vincitori. Perderemo se difenderemo la fede con la forza. Nei Getsemani di oggi, nel nostro mondo indifferente e ingiusto, dove sembra di assistere all’agonia della speranza, il cristiano non può fare come quei discepoli, che prima impugnarono la spada e poi fuggirono"
"Quando siamo seduti e accomodati - ammonisce il Papa -, quando anche come Chiesa non troviamo le forze, il coraggio e l’audacia, la parresia necessaria per rialzarci e riprendere il cammino, per favore, ricordiamoci di ritornare sempre al Signore, ritornare al Vangelo. Ritornare al Signore, ritornare al Vangelo. Sempre e di nuovo, mentre Egli passa, dobbiamo metterci in ascolto della sua chiamata, che ci rimette in piedi e ci fa uscire dalla cecità. E poi riprendere nuovamente a seguirlo, camminare con Lui lungo la strada
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