"Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini di amore – ribadisce Papa Francesco -, non di uomini di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere"
"Entrare nel mistero - ricorda il Papa - significa capacità di stupore, di contemplazione, capacità di ascoltare il silenzio e sentire il sussurro di un filo di silenzio sonoro in cui Dio ci parla. Entrare nel mistero ci chiede di non avere paura della realtà: non chiudersi in se stessi, non fuggire davanti a ciò che non comprendiamo, non chiudere gli occhi davanti ai problemi, non negarli, non eliminare gli interrogativi"
"Siamo Azione cattolica propositiva - interroga l'arcivescovo Valentinetti -, senza avere logiche di appartenenza, ma unicamente per portare il Vangelo, per portare l'amore del Signore? Siamo innanzitutto investiti di una vocazione ad essere i collaboratori della gerarchia nella vita della Chiesa e i collaboratori della gerarchia devono, con la gerarchia, evangelizzare ed evangelizzare chi? Gli ultimi, coloro a cui forse nessuno pensa. Non possiamo pensare di evangelizzare i nostri, non possiamo pensare di chiuderci in piccoli ghetti, non possiamo pensare di fare piccoli raggruppamenti, occorre rilanciare e far nostra quella bellissima parola di San Giovanni Paolo II all'inizio di questo millennio “Duc in altum”
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