Covid-19, povertà: “La molta solidarietà emersa diventi strutturale”
"La scelta dei poveri - precisa don Soddu - significa dare dignità al povero, riconoscendone la centralità come persona collocata nel contesto della società e della comunità cristiana che lo accoglie e fa famiglia con lui. È importante che i tanti semi gettati siano ora coltivati, perché possano dare frutti dentro una Chiesa che continua a scrivere la sua storia a partire dalle opere di carità e dalla scelta preferenziale dei poveri"
Il direttore di Caritas italiana don Francesco Soddu, nei giorni scorsi, ha scelto le pagine del periodico “Vita pastorale” per delineare il senso e gli obiettivi della quarta Giornata mondiale dei poveri che ricorrerà domani: «La molta solidarietà emersa a tutti i livelli – spiega il presbitero -, va fatta maturare in modo che diventi strutturale. In particolare, l’invito a ogni comunità parrocchiale è di mantenere un’attenzione costante alle iniziative concrete di ascolto e di vicinanza. Tutti sentiamo il bisogno di una mano tesa, tutti sperimentiamo povertà e fragilità. Nello stesso tempo tutti comprendiamo che possiamo essere portatori di speranza per gli altri».
E in una realtà attuale condizionata dalla pandemia, don Soddu ha segnalato «il coinvolgimento delle comunità e l’attivazione solidale di fronte ai nuovi, crescenti bisogni, con un moltiplicarsi di iniziative. Sono cambiati o si sono adattati anche i servizi e gli interventi. Altri hanno fatto registrare un incremento di attività». È il caso della rete degli Empori della solidarietà in favore dell’emergenza alimentare, come anche la nascita o il potenziamento in molte diocesi di “fondi” gestiti dalla Caritas destinati per venire incontro a chi, a causa della pandemia, ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo: «In ogni caso – aggiunge don Francesco Soddu -, anche in questa situazione è stata decisiva la rete dei Centri di ascolto delle Caritas diocesane e parrocchiali, che pure nelle limitazioni del confinamento, sono stati segno di una Chiesa attenta e accogliente verso i bisognosi».
Ricordando, poi, il tema della Giornata dei poveri “Tendi la tua mano al povero”, il direttore di Caritas italiana ha poi ricordato che «tutto questo, cioè incrociare e incontrare le tante mani tese, deve essere costante e non legato solo all’emergenza. Non ci si improvvisa strumenti di misericordia, perciò è necessario un allenamento quotidiano. La scelta dei poveri significa dare dignità al povero, riconoscendone la centralità come persona collocata nel contesto della società e della comunità cristiana che lo accoglie e fa famiglia con lui. È importante che i tanti semi gettati siano ora coltivati, perché possano dare frutti dentro una Chiesa che continua a scrivere la sua storia a partire dalle opere di carità e dalla scelta preferenziale dei poveri».