"Con questo appuntamento - auspica don Valentino Iezzi - speriamo di favorire l’incontro con Dio nelle tante persone ancora lontane, che vivono nel nostro quartiere, logorate dalla sofferenza nell’ambito familiare e lavorativo. Speriamo così che ricomincino ad aprire il cuore al Signore e ad avvicinarsi alla parrocchia"
"Io - sottolinea il Papa - mi sono vergognato del nome di una bomba “madre di tutte le bombe” (il riferimento è all'ordigno recentemente sganciato in Afghanistan dagli Stati Uniti contro i terroristi). La mamma dà vita, e questa dà morte, e diciamo mamma a quell’apparecchio? Che cosa sta succedendo. È vero, siamo in guerra, queste cose succedono, ma anche ci sono tante cose buone nascoste, gente che brucia la vita in servizio degli altri. Noi dobbiamo denunciare queste cose brutte, perché il mondo vada avanti per la strada che fa vedere questa gente che è nascosta in questo momento"
"Per preparare alla pace - ricorda monsignor Giuseppe Baturi -, bisogna educare gli uomini alla pace, come ha detto il cardinale Zuppi. Al di là delle questioni legislative, si tratta di un problema culturale il primato della persona e la salvaguardia della vita, della giustizia e della libertà dovrebbero sempre venire prima rispetto ad atteggiamenti agonistici. L’obiettivo della pace richiede l’educazione alla pace e le scelte conseguenti"
"A partire da Acerra - propone monsignor Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana - nasca un coordinamento tra le 78 diocesi interessate dal problema dell’inquinamento ambientale. La Chiesa italiana metta l’impegno ambientale nelle sue priorità pastorali"
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