"Ogni volta che Sant'Antonio aveva un progetto sul proprio futuro, si trovava a dover cambiare perché il Signore voleva da lui un’altra cosa: "Capita anche a noi - sottolinea monsignor Dal Cin - di trovarci in situazioni diverse da quelle immaginate. Imprevisti sul lavoro, nella vita familiare, nella salute, che ci fanno cambiare vita, ostacoli che ci vengono dalle decisione degli altri. Possiamo deprimerci o imparare da sant’Antonio a fare di queste sfide delle grandi opportunità per la nostra crescita"
"Come diceva il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta “Tutti santi, ma tutti fratelli” - ricorda Loredana Reitano -, perché dove c'è la santità è forte la fraternità e quest’ultima si esprime anche nella gioia. Soprattutto i giovani devono viverla, nell'allegria della festa, nel farsi compagnia gioiosa l'uno con l'altro, passando un momento bello, allegro, spensierato e scoprendo che questa compagnia e amicizia dei santi non è una cosa triste, oscura, ma è una gioia e una luce
"Se la nostra vita è così fragile - osserva il cardinale Bassetti -, perché non fare di tutto per essere solidali? Ricordo che dopo la Seconda guerra mondiale se siamo riusciti a sopravvivere, è solo grazie al fatto che quel pochino che avevamo veniva moltiplicato. Io davo un pochino di pane alla vicina, lei mi dava un pochino di latte per far crescere i bambini. Ci siamo accorti che dividendo quello che avevamo si moltiplicava. La logica del Vangelo è proprio questa, più condividi e più moltiplichi"