"Questa festa di Pentecoste - spiega Papa Francesco - ci fa rivivere gli inizi della Chiesa. Da questa effusione, i discepoli vengono completamente trasformati: alla paura subentra il coraggio, la chiusura cede il posto all’annuncio e ogni dubbio viene scacciato dalla fede piena d’amore. È il “battesimo” della Chiesa, che iniziava così il suo cammino nella storia, guidata dalla forza dello Spirito Santo"
"Guai a voi - ammonisce monsignor Valentinetti - se non predicate il Vangelo e guai a voi se non lo fate nella stessa maniera in cui l’ha fatto Paolo, gratuitamente e senza contropartita che non dev’essere necessariamente economica, ma può essere il primo posto, il ringraziamento, la lode, il pavoneggiarsi per aver fatto determinate cose. Il Vangelo, cari fratelli, tutto questo non lo ammette. Il Vangelo chiede essenzialmente un servizio umile, fiducioso e soprattutto un servizio da compiere mettendosi all’ultimo posto"
"Non arrendiamoci davanti al dilagare del male -afferma il Papa, incoraggiando gli iracheni -: le antiche sorgenti di sapienza delle vostre terre ci orientano altrove, a fare come Abramo che, pur lasciando tutto, non smarrì mai la speranza; e fidandosi di Dio diede vita a una discendenza numerosa come le stelle del cielo. Cari fratelli e sorelle, guardiamo le stelle. Lì è la nostra promessa"