"L’attenzione ai nonni ed agli anziani – sottolinea il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita - non può essere qualcosa di straordinario poiché la loro presenza non è eccezionale, ma un dato consolidato delle nostre società. Il Santo Padre ci invita a prendere coscienza della loro rilevanza nella vita dei nostri Paesi e delle nostre comunità e a farlo in maniera non episodica, ma strutturale. Non si tratta, cioè, di rincorrere un’emergenza, ma di porre le basi per un lavoro pastorale di lungo periodo che ci coinvolgerà per i decenni a venire"
"Con i governi - afferma il Santo Padre - si possono fare accordi, ma devono essere accordi chiari, accordi trasparenti. Per esempio: noi gestiamo questo palazzo, ma i conti sono tutti controllati, per evitare la corruzione. Perché, c’è sempre la tentazione della corruzione nella vita pubblica. Sia politica, sia religiosa"
"Come abbiamo ricevuto gratuitamente, così gratuitamente siamo chiamati a dare ad imitazione di Maria che, subito dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, va a condividere il dono della fecondità con la parente Elisabetta. Perché, se tutto ci è stato donato, tutto dev’essere ridonato"
"Dio ci guarda così - spiega il Papa -. Non vede in noi degli sbagli irrimediabili, ma vede dei figli che sbagliano. Cambia l’ottica, non si concentra sugli sbagli, ma sui figli che sbagliano. Dio distingue sempre la persona dai suoi errori. Salva sempre la persona. Crede sempre nella persona ed è sempre pronto a perdonare gli errori. Sappiamo che Dio perdona sempre. E ci invita a fare lo stesso a non ricercare negli altri il male, ma il bene"
"In ogni epoca - riconosce Bergoglio -, il Signore mette sul cammino della Chiesa dei testimoni che incarnano il buon annuncio di Pasqua, profeti di speranza per l’avvenire di tutti. Dalla vostra terra Dio ne ha fatto sorgere uno, come dono e profezia per i nostri tempi. E Dio desidera che il suo dono sia accolto, che la sua profezia sia attuata"
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