"Questa nuova opera segno si prefigge - spiega don Marco Pagniello - di aiutare coloro che decideranno di mettere un punto all’interno della loro storia, aiutandoli a voltare pagina consapevoli che questo riuscirà solo se le persone si metteranno in discussione, decidendo di vivere una vita diversa, bella"
I figuranti, una ventina tra sordi e udenti, indosseranno abiti come quelli dell’epoca, realizzati dalla stessa comunità, rendendo ancora più viva e coinvolgente l’entrata nella Settimana Santa. Questa domenica è conosciuta anche come la Pasqua del sordo
"Non possiamo perpetuare assolutamente meccanismi di morte - ammonisce l'arcivescovo Valentinetti, ma dobbiamo perpetuare meccanismi di vita profondamente umana, che sono sacramento e segno di una vita che va al di là della morte, che è capace di sfidare anche la morte"