Cinquant’anni dedicati allo Spirito Santo
È stata dedicata allo Spirito Santo ed il suo altare è stato consacrato, ieri sera, a cinquant’anni da quel 30 Settembre 1962 quando la chiesa progettata dall’architetto Marcello Piacentini e decorata dai mosaici di Guido Veroi, comunque già nominata dello Spirito Santo, aprì al culto dei fedeli per volere dell’allora vescovo, monsignor Antonio Iannucci, che negli anni ’50 comprese con lungimiranza l’importanza di erigere una nuova parrocchia in un quartiere in forte espansione, com’era allora quello compreso tra Corso Vittorio Emanuele e la stazione ferroviaria, così da ospitare al meglio tutti i fedeli che ad oggi sono 1.800.
E l’urgenza di aprire al culto la parrocchia fu tale da spingere la curia a rinviare la complessa liturgia della dedicazione: «Infatti – ha spiegato don Giorgio Campili, parroco dello Spirito Santo – all’epoca la cerimonia di dedicazione da svolgere era molto lunga e faticosa. Si sarebbero dovute fare processioni continue di tre ore intorno all’edificio, nonché svariati digiuni. Non a caso, allora le chiese non venivano dedicate, ma di esse veniva consacrato l’altare. Ora, però, approfittando del Concilio Vaticano II e della Riforma liturgica che hanno semplificato le cose, abbiamo voluto apporre quest’ultimo sigillo».
E il rito con il quale l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, ha sancito la dedicazione della chiesa allo Spirito Santo è stato particolarmente suggestivo, con il presule che ha dapprima unto con l’olio del Crisma tutte le dodici croci poste sulle dodici colonne che sorreggono la costruzione, per poi aspergere ed incensare tutte le parti dell’edificio di culto. Il tutto dopo aver recitato l’intensa preghiera di dedicazione: «Oggi con solenne rito – ha pronunciato monsignor Valentinetti – il popolo fedele dedica a te per sempre questa casa di preghiera; qui invocherà il tuo nome, si nutrirà della Tua parola, vivrà dei Tuoi sacramenti».
A rendere particolarmente significativa la cerimonia ha poi contribuito anche il calendario dato che ieri ricorreva il trentacinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale dell’arcivescovo. Insomma, è stato questo un evento nell’evento inserito nell’anno giubilare che la parrocchia ha indetto proprio per ricordare i suoi primi cinquant’anni, che hanno visto avvicendare tre parroci: «Nessuno dimenticherà – ha ricordato l’attuale parroco – don Bruno De Petris, che per quarant’anni ha dato tutto per questa parrocchia, così come non verrà dimenticato don Camillo Smigliani, che l’ha seguita per i restanti otto anni prima che subentrassi io».
Nessuno, dunque, dimenticherà la dedicazione della chiesa allo Spirito Santo cinquant’anni dopo la sua apertura, una data che ha segnato un piccolo traguardo, per questa comunità parrocchiale pescarese, ma anche una nuova partenza:«Per noi – ha proseguito don Giorgio Campili – questo momento ha rappresentato l’occasione per far rifiorire questa consapevolezza di essere una Chiesa che cammina alla luce dello Spirito, in comunione con tutte le altre chiese. Ora però, dobbiamo guardare al futuro senza fermarci e una volta terminato il giubileo vorremmo avviare un nuovo progetto, ideando un percorso di pastorale familiare ed un altro di pastorale della carità».
E la comunità dello Spirito Santo guarda al futuro, anche a quello urbanistico, con il parroco che ha rilanciato quello che è un progetto, ma è anche un’esigenza condivisa da tutti i parrocchiani, rivolta all’amministrazione comunale:«Che piazza Spirito Santo – ha chiesto il parroco – venga pedonalizzata, dando alla gente un punto d’incontro. Mi auguro che i politici, non siano miopi ed egoisti da far soldi sfruttandola solo come parcheggio».