"La risposta ad un bambino in difficoltà - afferma Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII -, qualora non sia stata possibile la permanenza nella propria famiglia, sia quella di offrirgli un’altra famiglia capace di accoglierlo e curare le sue ferite. Pertanto auspichiamo un disegno di legge proiettato verso la promozione, il sostegno alle famiglie ed ai Servizi sociali che devono attuare gli affidi"
Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha innanzitutto espresso la sua vicinanza nei confronti delle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia: "Non vi dimentico mai; sento le vostre grida e prego per voi. Tanti di questi uomini, donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana. Ancora una volta chiedo alla comunità internazionale di mantenere le promesse di cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E quanto soffrono coloro che sono respinti! Ci sono dei veri lager lì"