"Ciò che serve - sollecita il sociologo - è piuttosto un metodo, quello dell’ex-odos (un esodo, un uscire) e del syn-odos (un sinodo, un camminare insieme), che permetta di attraversare, abitandole, la mancanza (a essere) e il desiderio di altri che continuano a interpellare l’uomo contemporaneo"
"Con i governi - afferma il Santo Padre - si possono fare accordi, ma devono essere accordi chiari, accordi trasparenti. Per esempio: noi gestiamo questo palazzo, ma i conti sono tutti controllati, per evitare la corruzione. Perché, c’è sempre la tentazione della corruzione nella vita pubblica. Sia politica, sia religiosa"
"San Giuseppe - sottolinea il Papa - rappresenta un’icona esemplare dell’accoglienza dei progetti di Dio. La sua è però un’accoglienza attiva. Mai rinunciatario o arrendevole, egli non è un uomo rassegnato passivamente. Il suo è un coraggioso e forte protagonismo. Possa egli aiutare tutti, soprattutto i giovani in discernimento, a realizzare i sogni di Dio per loro. Possa egli ispirare l’intraprendenza coraggiosa di dire ‘sì’ al Signore, che sempre sorprende e mai delude!"
"I fondamentalismi violenti - precisa monsignor Valentinetti - bisogna emarginarli, bisogna tenerli lontano, ma è altrettanto pericoloso il fondamentalismo di chi chiude il cuore, di chi non vuole accogliere, di chi chiude a chi scappa dalla guerra, dalla fame e dall’inquinamento. Non è giusto chiudere le porte, bisogna spalancare il cuore. Per tutti ci dev’essere posto, dove il cuore di Dio arriva a battere e ad accogliere, perché i primi ad essere accolti siamo stati noi da Lui"
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