Una battaglia in difesa della vita
Con il Centro di aiuto alla vita inaugurato venerdì, presso la parrocchia di San Giovanni Apostolo a Montesilvano, salgono a dodici i presidi che il Movimento per la Vita ha attivato in tutta la provincia di Pescara. Il movimento laicale, fondato nel 1975 allo scopo di tutelare la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, vanta una storia ultratrentennale a Pescara: «Il Movimento per la Vita – ha spiegato Patrizia Ciaburro, Presidente regionale – svolge attività di carattere culturale per favorire l’accoglienza della vita, contro una società che favorisce la cultura della morte senza riuscire a porsi il problema di tutto ciò».
È dunque evidente la battaglia antiabortista intrapresa dall’associazione che è impegnata a 360 gradi per tutelare la vita e la persona umana fin da prima che venga al mondo, fin dal suo concepimento nel grembo materno. Un obiettivo, quest’ultimo, da realizzare attraverso l’offerta di una pluralità di servizi, gestiti attraverso altrettante strutture, a supporto delle famiglie in difficoltà, specialmente quando a rischiare di essere violata è la vita, la dignità di giovani donne in attesa di un figlio, troppo spesso rimaste senza mariti e compagni, oppure senza mezzi di sostentamento e tutto questo quando non fuggono da contesti familiari degradati e violenti.
Così, per rispondere a questo bisogno d’accoglienza, in via Monte Petroso a Pescara sorge la Casa “mamma Emilia”, intitolata alla madre di Papa Giovanni Paolo II, in grado di ospitare le madri, prima e dopo la gravidanza, almeno per otto mesi mettendo a loro disposizione sei camere da letto con culla in camera, cucina, sala da pranzo, sala colloqui e due uffici. Il tutto gestito da un’equipe di otto operatori, composta da uno psicologo, un’assistente sociale, un educatore e altri quattro operatori, coordinata da Marinella De Nicola che si impegna ad orientare al meglio le giovani donne: «Le nostre ospiti – ha raccontato Maria Di Re, uno degli operatori – provengono soprattutto dall’Africa, ma anche dall’Europa dell’est e dall’Italia stessa. Lavorare con loro è un’esperienza forte perché si ha la possibilità di trasmettere un valore cristiano, di ricreare un ambiente unito intorno a loro, a tal punto da insegnare i valori del rispetto per l’altro e della dignità».
E non solo perché il Movimento per la Vita si impegna anche nell’adozione a distanza di madri in difficoltà, tentate di non accogliere il proprio bambino: «Si tratta del Progetto “Gemma” – ha precisato la Ciaburro – con il quale adottiamo una madre per 18 mesi, fornendole un contributo minimo mensile di 160 euro». E per le donne spaventate e messe in crisi da una gravidanza inattesa, subita o rifiutata, c’è a disposizione il numero verde 800813000, del progetto “Sos Vita”, a cui risponde in tutta Italia un team ristretto di esperti che a Pescara è coordinato da Patrizia Battistella. E gli operatori del Movimento per la Vita, in questi tempi segnati dalla crisi economica, non trascurano il servizio di distribuzione alimenti, effettuato ogni 15 giorni in via Scarfoglio e in via Giardino.
Ma per questo movimento la madre di tutte le battaglie è appena cominciata e terminerà esattamente tra un anno quando, in tutta Europa, si saranno raccolte almeno un milione di firme on line, accedendo al sito web www.oneofus.eu, per promuovere in Parlamento europeo un disegno di legge che permetta di riconoscere legalmente il diritto alla vita del bambino concepito e non ancora nato: «A tal proposito – ha concluso il presidente regionale del Movimento per la Vita – domani promuoveremo la campagna illustrandola al clero diocesano, riunito in occasione del ritiro mensile e successivamente a tutto il mondo del volontariato, attraverso una conferenza stampa che terremo alle 10:30 presso la sede del Centro servizi per il Volontariato di via Venezia, alla presenza di Pino Morandini, vice presidente vicario nazionale del Movimento per la Vita, e di Massimo Marcucci, direttore del Csv».