"Abbiamo bisogno – commenta Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – di una memoria viva, una memoria che si traduca in impegno e in responsabilità. Accanto a chi muore ‘fuori’ non possiamo dimenticare coloro che muoiono ‘dentro’. Sta a noi non lasciarli soli, perché non diventino vittime a loro volta della nostra indifferenza e rassegnazione"
La proposta è rivolta ai giovani che stanno attraversando una fase di scelta rispetto al proprio percorso di vita, al mondo del lavoro e all’assunzione di responsabilità personali e sociali e che hanno maturato dentro di sé il desiderio di un’esperienza di servizio attenta al territorio e ai bisogni delle persone in situazione di fragilità
"Papa Francesco – racconta don Domenico Di Pietropaolo - è stato molto diretto, è stato molto forte, mi è piaciuto perché ha invitato i giovani veramente a guardare un Gesù che li chiama per nome, cioè a sentirsi non persone uguali a tutti gli altri, ma a sentirsi importanti, quindi chiamarli per nome. È molto bello. Ho visto giovani commossi mentre il Papa parlava"