"In diocesi e nella Chiesa in generale - sottolinea don Massimo Di Lullo -, è anche vero che viviamo una crisi della missione ad gentes. Basti pensare che anche nella nostra diocesi abbiamo una ventina di missionari sparsi nel mondo, di diverse congregazioni, però sono quasi tutti ultrasettantenni, ottantenni, novantenni. Quindi sono tanti anni che non ci sono più missionari, fratelli e sorelle, che partono. Per cui preghiamo il Signore affinché non ci si chiuda nelle diocesi, pur riconoscendo il bisogno di missione che c’è anche qui da noi"
"Sono convinto - spiega Papa Francesco - che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità, e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini"
"Gesù non soltanto rifugge da ogni ricerca di grandezza terrena - ricorda il Papa -, ma rende anche libero e sovrano il cuore di chi lo segue. Egli, cari fratelli e sorelle, ci libera dalla sudditanza del male. Il suo Regno è liberante, non ha nulla di opprimente. Egli tratta ogni discepolo da amico, non da suddito. Cristo, pur essendo al di sopra di tutti i sovrani, non traccia linee di separazione tra sé e gli altri; desidera invece fratelli con cui condividere la sua gioia (cfr Gv 15,11). Seguendolo non si perde, non si perde nulla, ma si acquista dignità"