Terremoto in Nepal: “Qui manca tutto!”
"Siamo già al lavoro - dichiarano gli operatori Aibi - per assistere la popolazione del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia, ma serve l’aiuto di tutti: soprattutto il vostro". Intanto la Cei ha stanziato fondi per 3 milioni di euro, derivanti dall'otto per mille"
«Non ho mai sentito un terremoto così forte, ho pensato stessero bombardando, per fortuna tutto il nostro personale sta bene, adesso pensiamo ai bambini: qui manca tutto!». Lo ha affermato Fulvia Clerici, coordinatrice dell’associazione Aibi (Amici dei Bambini) in Nepal.
Amici dei Bambini è presente in Nepal dal 2006 con interventi che si concentrano nella Valle di Kathmandu, dove nel solo Centro Paani assiste, anche grazie al sostegno a distanza, circa 200 bambini. Aibi ha avviato immediatamente una raccolta di fondi per aiutare la popolazione.
È stata una notte di paura, l’ultima, quella trascorsa dai sopravvissuti a Kathmandu: «Ci sono state – racconta la Clerici – diverse scosse di assestamento, una notte orribile. Molte persone hanno dormito con i loro bambini nelle auto o per strada. Ora bisogna pensare soprattutto ai bambini, quelli ospiti del Centro Paani e del resto del Paese, vittime del terremoto a cui manca tutto!».
Per questo, mentre Fulvia e gli altri operatori Aibi sono già in prima linea a portare aiuti e beni di prima necessità per strada e nelle case crollate alla ricerca dei sopravvissuti, Amici dei Bambini lancia l’appello: «Siamo già al lavoro – dichiarano – per assistere la popolazione del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia, ma serve l’aiuto di tutti: soprattutto il vostro». Per sostenere gli interventi in corso, è possibile informarsi sul sito web: www.aibi.it.
Intanto, la Conferenza episcopale italiana quest’oggi ha stanziato 3 milioni di euro per la popolazione nepalese colpita dal terremoto lo scorso sabato, con migliaia di morti (si sospetta che siano oltre 6 mila), decine di migliaia di feriti e centinaia di migliaia di persone che hanno urgente necessità di assistenza umanitaria. La presidenza Cei, ha deciso di destinare i fondi otto per mille per aiuti di prima emergenza attraverso monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal.
Intanto, ieri Papa Francesco ha assicurato vicinanza alle popolazioni colpite, preghiera per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale, perché abbiano il sostegno della solidarietà fraterna.
E la rete Caritas continua i suoi aiuti alle vittime del terremoto in Nepal, seppur in condizioni difficilissime. Sono state mobilitate altre Caritas e team di esperti in supporto alla Caritas Nepal. La priorità rimane la ricerca dei sopravvissuti e l’assistenza ai senza tetto con beni di prima necessità, soprattutto acqua e materiale igienico sanitario, oltre che tende, coperte e teli per ripari temporanei.
Vi è una preoccupazione particolare per la fasce più vulnerabili, come minori, anziani, disabili. Tutto è ancor più complicato dalla fredda temperatura notturna e dalla pioggia. Anche Caritas italiana, nel frattempo, ha messo a disposizione un primo contributo di 100 mila euro e, grazie anche ai suoi operatori nell’area, resta in costante contatto con le Caritas dei Paesi colpiti. Per offerte: www.caritas.it.