Caritas e Poste: pacchi abbandonati o non recapitati donati a empori solidali
"Ciò che c’interessa maggiormente – sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne – è la possibilità di accedere al fondo che nascerà con la vendita all’asta di alcuni beni rimasti nei magazzini delle Poste. Beni di valore, che non potrebbero essere destinati agli Empori, il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare tirocini formativi per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati"

Il contenuto di pacchi postali non ritirati o non consegnati, per l’impossibilità di rintracciarne il proprietario, verranno donati agli Empori della solidarietà della Caritas, in via Rubicone a Pescara e in Corso Umberto 658 a Montesilvano, dove i bisognosi potranno reperirli gratuitamente facendo la loro spesa.
Tutto ciò sarà possibile grazie al progetto Valori ritrovati: la nuova iniziativa di Poste italiane, presentata mercoledì scorso in occasione della trentatreesima Giornata internazionale del volontariato, che ha siglato un accordo con la Caritas diocesana di Roma in quanto referente della rete nazionale degli Empori della solidarietà.
Così oggetti di ogni tipo, capi di abbigliamento, giocattoli, piccoli elettrodomestici, utensili per la casa – fino ad oggi destinati alla distruzione – troveranno nuovi proprietari: «Con questo progetto – spiega Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste italiane -, la nostra azienda dà attuazione ai principi di economia circolare, aiutando migliaia di famiglie meno fortunate. L’iniziativa nasce dalla volontà di Poste italiane di promuovere e sviluppare la propria presenza a livello nazionale e territoriale a sostegno di iniziative di inclusione e di solidarietà sociale, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento dei suoi oltre 135 mila dipendenti in un quadro di responsabilità sociale d’impresa diffusa e partecipata».
Del progetto Pescara, insieme a Roma e a Perugia, sarà città capofila: «Ma ciò che c’interessa maggiormente – sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne – è la possibilità di accedere al fondo che nascerà con la vendita all’asta di alcuni beni rimasti nei magazzini delle Poste. Beni di valore, che non potrebbero essere destinati agli Empori, il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare tirocini formativi per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati».
Tornando ai pacchi, Poste italiane precisa che essi verranno aperti e verificati al loro interno e comunque rientreranno nell’iniziativa i colli anonimi, cioè quelli che non presentano alcuna informazione che possa far risalire ai mittente o destinatario, e i colli abbandonati perché non recapitabili e rifiutati dal mittente.