“Sub tutela Dei”: da oggi a Pescara la mostra sul beato Rosario Livatino
Il Beato Rosario Livatino
Aprirà stamani alle 9, rimanendo visitabile fino a mercoledì 19 aprile dalle 9 alle 15.30 alle 19.30, nella sala Flaiano dell’Aurum di Pescara, la mostra regionale “Sub tutela dei. L’uomo, il giudice, l’esempio” che il Centro servizi per il volontariato Abruzzo Ets sta dedicando al magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla Stidda (la mafia agrigentina) il 21 settembre 1990 e proclamato beato da Papa Francesco il 9 maggio 2021.
La mostra, promossa da Libera associazione forense, Centro studi Livatino e Centro culturale Il sentiero, è stata ospitata la scorsa estate dal Meeting di Rimini e gode del patrocinio di Regione Abruzzo, Ufficio scolastico regionale, delle Province abruzzesi, dei Comuni dei quattro capoluoghi nonché di Avezzano, della Ceam (Conferenza episcopale abruzzese e molisana), dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, delle diocesi di Teramo-Atri e Avezzano, delle Fondazioni Tercas e Pescarabruzzo, dell’Università di Teramo, dei Tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara e Teramo, del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo e del Forum del Terzo settore. Inoltre, l’evento si svolgerà in collaborazione con Caritas, Libera, Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, Premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.
Questa sera alle 18, nella sala D’Annunzio dell’Aurum, la mostra verrà presentata ufficialmente con gli interventi della presidente della Corte d’Appello dell’Aquila Fabrizia Ida Francabandera, del presidente del Tribunale di Pescara Angelo Mariano Bozza, della presidente del Tribunale di sorveglianza dell’Aquila Maria Rosaria Parruti, del presidente del Csv Abruzzo Ets Casto Di Bonaventura, del curatore della mostra ed esponente di Libera associazione forenze Carlo Torti e del coordinatore dell’Area formazione Csv Abruzzo Ets Lorenzo Di Flamminio.
La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso: «Abbiamo circa 800 studenti che si sono prenotati per visitare la mostra qui a Pescara – annuncia Di Bonaventura -, grazie al grande lavoro che da anni portiamo avanti con le scuole nel progetto “Io, tu, volontari“». Una figura, quella di Livatino, rilanciata dalla sua beatificazione: «Noi magistrati – sottolinea la Francabandera – abbiamo tante vittime, ma è bene non accomunarle. Il magistrato siciliano emerge per la sua normalità. Eccezionale e normale al tempo stesso, che non si sentiva nemmeno tanto in pericolo. Non si avverte nei suoi diari, anche nei giorni precedenti il suo assassinio, nessun timore. Certo, la sua eccezionalità è la fede».
Una parte importante è dedicata al testimone Piero Nava, direttore commerciale lombardo, che il 21 settembre 1990 si trovava in Sicilia per un viaggio di lavoro. Assistette, dallo specchietto retrovisore della sua auto, all’attentato che portò all’esecuzione del magistrato Livatino da parte dei mafiosi. Fu lui ad avvisare le forze dell’ordine e riferì quanto aveva visto. In un periodo in cui non esistevano disposizioni sui collaboratori di giustizia, Nava, cittadino onesto e testimone, non pentito, ha visto la propria esistenza stravolta. Ha perso il lavoro ed è ancora oggi costretto a nascondersi con tutta la sua famiglia, cambiando spesso città e generalità. «Quel giorno», ha detto Nava, «Livatino è morto ma io sono scomparso».
