"Riprendiamo il nostro cammino ancora una volta – esorta monsignor Tommaso Valentinetti -. Portiamo questo lieto annuncio, un annuncio di speranza, un annuncio di bellezza, un annuncio di verità. Fasciamo le piaghe dei cuori spezzati, proclamiamo la libertà agli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri - sia quelli che fisicamente vivono queste situazioni, sia quelli che spiritualmente si sentono oppressi. E quest'anno di grazia del Signore sia per consolare tutti, ne abbiamo tanto bisogno di consolazione, e sia perché ci rialziamo dalle tante afflizioni per avere un cuore nuovo e uno spirito nuovo"
"Il seme della pace - precisa il Papa - chiede di smilitarizzare il campo del cuore. Come va il tuo cuore? È smilitarizzato o è così con queste cose, con la lamentela e l’indifferenza, con l’aggressione? E come si smilitarizza il cuore? Aprendoci a Gesù, che è “la nostra pace” (Ef 2,14); stando davanti alla sua Croce, che è la cattedra della pace; ricevendo da Lui, nella Confessione, “il perdono e la pace”. Da qui si comincia, perché essere operatori di pace, essere santi, non è capacità nostra, è dono suo, è grazia"
"Sono tante le attese a cui bisogna dare risposta - sottolinea il cardinale Zuppi -, per concretizzare quel sogno di Chiesa indicato da Papa Francesco al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. In un mondo sofferente segnato da tante pandemie, compresa quella delle guerre, è fondamentale intercettare le domande e riappassionare"
"Questo vuole essere un modo - spiega Padre Vincenzo Di Marcoberardino, parroco della basilica mariana pescarese - per ridare vivacità alla festività, come già cerchiamo di fare da qualche anno"
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