"L’annuncio del Vangelo - ricorda Papa Francesco - non è riservato ad alcuni “professionisti della missione”, ma dovrebbe essere l’anelito profondo di tutti i fedeli laici. Si può dire che tutto questo insegnamento conciliare ha fatto crescere nella Chiesa la formazione dei laici, che tanti frutti ha già portato fino ad ora"
"Una domanda che dovremmo farci più spesso - osserva il Papa - è questa: quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo? Noi adulti siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita, e siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro?"
"Dio - ricorda Papa Francesco - ha creato il mondo come uno splendido giardino e ci ha chiesto di averne cura. Qualche volta, vedendo i problemi, le difficoltà e le ingiustizie, siamo tentati di rinunciare, ma la Bibbia ci dice che la grande minaccia al piano di Dio per noi è ed è sempre stata la menzogna"
«In ogni diocesi che ho visitato – racconta il presidente della Cei - ho toccato con mano la speranza rappresentata dai tanti ‘talenti’ diffusi sul territorio: persone serie, oneste e competenti che hanno desiderio di donare se stessi e di mettersi in gioco. Ma – ribatte in conclusione – ho anche visto la disperazione sui volti di chi vive il deserto morale del mondo contemporaneo: un deserto di relazioni interpersonali, di individualismo, di nichilismo e tanta solitudine. Anche questo necessita di risposte».
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